L’acqua è un elemento indispensabile per il nostro organismo, che può resistere solo pochi giorni in sua assenza. Bere molta acqua ogni giorno è essenziale: occorre assumerne almeno un litro e mezzo al dì e, quando il caldo è più intenso, oppure se si fa sport, incrementare l’apporto idrico per recuperare l’acqua persa a causa della sudorazione.
A trarre giovamento da un fresco bicchier d’acqua non è solo il corpo, ma anche la mente. Lo stabiliscono le conclusioni di uno studio realizzato dai ricercatori della University of East London School of Psychology, in Inghilterra.
Nel corso dello studio, pubblicato sulla rivista “Frontiers in Human Neuroscience” e coordinato dalla dottoressa Caroline Edmonds, i ricercatori hanno sottoposto a dei test un gruppo di 34 volontari, invitati a evitare di mangiare e di bere acqua e altre bevande a partire dalle 21 e fino al mattino successivo. Trascorsa una settimana, i soggetti hanno nuovamente osservato l’astinenza da cibo ed acqua dalle nove di sera sino al mattino successivo.
Il giorno del primo test, i soggetti hanno preso, per colazione, una barretta con cereali e circa tre quarti di litro di acqua. Il giorno del secondo test, invece, i volontari hanno preso solo la barretta di cereali e niente acqua.
I partecipanti hanno poi sostenuto una serie di prove, sia verbali che visuali, per misurare le loro prestazioni cognitive. Analizzando i tempi di reazione, si è scoperto che, in media, essi risultavano più veloci nella prova del primo giorno. Quando ai soggetti era stata concessa dell’acqua, i loro tempi di reazione risultavano più rapidi del 14% rispetto a quando non l’avevano bevuta.
“Il nostro studio ha dimostrato che le reazioni cognitive del cervello sono state più veloci nelle persone che avevano bevuto acqua, soprattutto se assetati” afferma la dottoressa Edmonds. “L’acqua quindi può essere molto efficace per migliori performance cognitive, soprattutto quando si avverte un forte stimolo di sete. Lo studio è ora parte di un programma di ricerca che vuole investigare quanta acqua dovremmo consumare per potenziare le nostre performance cognitive”.
Come si spiega la maggiore prontezza dei volontari dopo aver bevuto acqua? Secondo gli studiosi, una delle ragioni possibili potrebbe stare nel fatto che, se abbiamo sete, il cervello potrebbe essere impegnato dalla richiesta d’acqua che arriva dall’organismo e, di conseguenza, rallentare i tempi di risposta agli stimoli. Questa ipotesi deriva dal fatto che, a trarre maggior beneficio dall’acqua, erano le persone che si dichiaravano maggiormente assetate su una scala di valori compresa tra 1 e 10.
Tuttavia, i motivi per cui bere acqua incide positivamente sulle prestazioni cognitive restano ancora avvolti nel mistero, e proprio sui questi meccanismi sarà necessario far luce con ulteriori indagini.
di Giuseppe Iorio