Funghi Champignon, un pieno di Vitamina D per le ossa

I Funghi Champignon, detti anche “funghi prataioli”, sono utilizzati molto spesso in cucina, in svariati modi, per il loro ottimo sapore. Ma, oltre ad arricchire di gusto le nostre pietanze, apportano anche benefici non indifferenti alla nostra salute.
Solo pochi mesi fa, un gruppo di ricercatori americani aveva consigliato di inserirli nella dieta in sostituzione della carne rossa per perdere peso (vedi articolo).
Ora, dall’Australia arrivano altri suggerimenti per sfruttare al meglio le proprietà dei funghi champignon: uno studio condotto presso la Sydney Medical School e diretto dalla dottoressa Rebecca Mason ci invita a consumare tre o quattro funghi al giorno per assicurare al nostro organismo la giusta quantità di vitamina D.


La vitamina D si assume sia attraverso l’esposizione alla luce solare che tramite la dieta. Quindi, specialmente nei periodi dell’anno nei quali l’esposizione al sole da parte del nostro corpo è minore, incrementare l’apporto di vitamina D attraverso l’alimentazione è altamente raccomandabile.
Il ruolo principale di questa vitamina consiste nell’aiutare il calcio a fissarsi nelle ossa. Un adeguato apporto di vitamina D contribuisce a prevenire l’osteoporosi; inoltre, una carenza di questa vitamina determina una diminuzione della forza muscolare e, secondo alcuni studi, può persino favorire la comparsa di alcune forme di tumore, come quello al colon-retto, al seno e alla prostata.

Insomma, abbiamo mille buone ragioni per seguire il suggerimento degli esperti australiani, che evidenziano come nessun alimento fornisca quantità di vitamina D paragonabili a quelle contenute nei funghi champignon, (10 microgrammi in 3-4 funghi).

Per sfruttare appieno il loro potenziale, però, c’è bisogno di un piccolo trattamento da mettere in atto prima di consumarli: occorre sistemarli, ancora crudi, su un piatto ed esporli al sole, in modo tale da avviare il processo che promuove la formazione di vitamina D al loro interno. In estate, sono sufficienti circa due ore di esposizione al sole, mentre in inverno dovrebbero essere lasciati al sole per qualche ora in più.
Dopo averli esposti alla luce solare, è necessario metterli all’ombra per un paio d’ore, in maniera tale che la reazione chimica possa completarsi.


Altra piccola precisazione fornita dagli studiosi australiani. Si è detto che, per garantire al nostro organismo la quantità di vitamina D di cui esso necessita, bastano 3-4 funghi al giorno. Tale quantità è indicata per le persone che praticano attività fisica in modo regolare. Chi, invece, svolge vita sedentaria dovrebbe aumentare la quantità di funghi giornaliera da assumere.

Infine, nessun rischio per quanto concerne il sapore: la dottoressa Mason assicura che questo processo non altera in alcun modo le proprietà organolettiche dei funghi, che potremo dunque gustare in tutta la loro bontà nelle nostre ricette preferite.

di Giuseppe Iorio



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