Eiaculazione Precoce, un problema sempre più comune tra gli italiani

I disturbi connessi alla sfera sessuale, spesso riconducibili a uno stile di vita poco sano, sono sempre più diffusi in tutto l’Occidente. Sul nostro blog, ci siamo occupati molto spesso di disfunzione erettile, ma la difficoltà a raggiungere e a mantenere l’erezione nel corso di un rapporto sessuale non è l’unico problema che può incidere negativamente sulla vita sessuale degli uomini e su quello delle loro partner.
Anche l’eiaculazione precoce sembra rappresentare uno scoglio difficilmente sormontabile per un numero crescente di coppie italiane.

È quanto emerge da un’indagine sul benessere della vita di coppia nel nostro Paese promossa dalla SIU (Società Italiana di Urologia) e dall’AGOI (Associazione Ginecologi Ospedalieri Italiani) e realizzata da DoxaPharma su un campione di 3000 uomini e donne con età compresa tra i 18 e i 55 anni.


I dati raccolti dagli autori della ricerca mettono in evidenza come quello dell’eiaculazione precoce sia un disturbo molto più comune di quanto non si immagini: una coppia su 4 afferma di non raggiungere il piacere proprio per via della durata troppo breve dell’amplesso, che si assesterebbe, per 4 milioni di coppie, intorno ai 2 minuti.
Le conseguenze dell’eccessiva rapidità delle performance sessuali dei propri compagni sono piuttosto preoccupanti, dal momento che una donna su 5 afferma di tradire il proprio partner o di porre fine alla relazione con lo stesso dopo un anno, mentre una su due dichiara di dover pensare ad altri uomini durante il rapporto per provare maggior soddisfazione.

Per quanto riguarda la distribuzione dei problemi di eiaculazione precoce su base regionale, il disturbo risulta più frequente in Calabria e in Basilicata e meno diffuso in Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria ed Emilia Romagna.
Ma la Calabria e la Basilicata, insieme alla Campania e alla Sicilia, sono anche le regioni in cui gli uomini si dichiarano sessualmente più attivi, con i siciliani in testa (il 60% degli intervistati residenti nella regione insulare dichiara di avere rapporti appaganti tre o più volte a settimana). Molto più “freddi”, invece, i friulani, seguiti da trentini, lombardi e toscani, che risultano i meno soddisfatti della propria vita sessuale.

“I disturbi di uno dei componenti della coppia inevitabilmente provocano effetti collaterali sull’altro” afferma il professor Antonio Chiantera, Segretario Nazionale AGOI. Così, secondo lo specialista, “le donne devono fare i conti con il calo del desiderio e con la difficoltà o l’impossibilità di raggiungere l’orgasmo, che in un caso su due si accompagna all’eiaculazione precoce, con la conseguente rinuncia ai rapporti sessuali o la drastica riduzione della loro frequenza”.


E, proprio in virtù della manifesta insoddisfazione percepita dalle donne nei confronti dei propri partner troppo veloci sotto le lenzuola, desta sorpresa la percentuale di uomini che, pur consapevole del proprio problema e del rischio che rappresenta per la stabilità della propria relazione, tende a trascurarlo: solo un uomo su 10 si rivolge al proprio medico oppure allo specialista per sottoporsi a un’adeguata terapia.

L’eiaculazione precoce è un disturbo che può essere determinato da fattori di tipo organico e psicologico, spesso interconnessi tra loro.
Le due figure di riferimento per coloro che ne soffrono sono rappresentate dal sessuologo e dall’andrologo. La soluzione ideale, dunque, sarebbe quella di rivolgersi presso centri che offrono un metodo integrato basato sulla collaborazione tra i due specialisti, così da poter risolvere il problema nella maniera più efficace e ripristinare l’armonia perduta con la propria compagna.

di Giuseppe Iorio



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