Pausa caffè con i colleghi, meno stress, maggior rendimento

Nella nostra epoca, ossessionata dalla produttività, spesso si tende a considerare ogni momento di relax come una perdita di tempo e di denaro.
Fortunatamente, il mondo della scienza ci ricorda che le cose non stanno esattamente così. Molti studi, infatti, sono in grado di fornire evidenze empiriche relative al fatto che gli esseri umani non sono automi programmati per lavorare a ritmi estenuanti. E chi lo fa, corre il rischio di essere così risucchiato dal lavoro da diventarne dipendente.


Il giusto riposo notturno, qualche giorno di pausa di tanto in tanto, sono elementi indispensabili non solo per il nostro organismo, ma anche per la sacra produttvità, come stabilito da un paio di recenti ricerche.
A queste ultime, possiamo aggiungere le conclusioni di uno studio realizzato presso l’Università di Copenaghen, coordinato dalla dottoressa Pernille Strøbæk e pubblicato sulla rivista “Symbolic Interaction”, secondo il quale la pausa caffè rappresenta un momento indispensabile nella vita di un lavoratore, in quanto capace di renderlo più concentrato e performante e meno soggetto allo stress.
I benefici del coffee break, però, non sono dovuti alla bevanda nera. I ricercatori hanno osservato un campione di dipendenti pubblici nel corso delle pause caffè accanto ai distributori automatici di bevande oppure al bar e hanno notato che, nel corso di questi break, i lavoratori formavano dei piccoli gruppi e conversavano tra loro, così da favorire la socializzazione, sfogare le proprie tensioni, discutere dei proprio problemi.
Dopo la pausa, i lavoratori tornavano alle attività lavorative più energici, più attenti, meno stressati, il che aveva ripercussioni molto positive anche sul proprio rendimento.


Conclusioni, queste ultime, che le stesse aziende dovrebbero tenere in maggior considerazione, come sottolinea la dottoressa Strøbæk: “Le pause caffè non dovrebbero essere ritenute come una perdita di produttività: queste pause hanno una certa importanza, un valore sociale e anche potenzialmente monetario per le aziende. I coffee break devono essere trattati come pratiche comuni che permettono alle comunità di svilupparsi”.

di Giuseppe Iorio



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