Gli italiani ritengono che la propria alimentazione sia attenta e salutare ma, in realtà, sono pochi coloro che seguono davvero una dieta capace di assicurare all’organismo tutte le sostanze nutritive indispensabili. È il quadro che emerge da un’indagine condotta da Gfk Eurisko su 800 italiani con età superiore ai 18 anni, con l’obiettivo di tracciare un profilo del comportamento dei nostri connazionali a tavola.
La divergenza tra la percezione positiva delle proprie abitudini dietetiche e l’effettiva adeguatezza delle stesse rispetto alle principali regole consigliate dai nutrizionisti può essere riassunta da un dato: nonostante solo il 15% del campione consumi la quantità di frutta e verdura quotidiana raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), cioè 5 porzioni al giorno, ben 7 intervistati su 10 non ritengono necessario incrementarne l’apporto, in quanto considerano la propria dieta sana ed equilibrata. Peraltro, solo il 10% del campione dimostra di conoscere quale sia il consumo di frutta e verdura suggerito dai nutrizionisti.
Inoltre, l’80% dei soggetti intervistati sostiene di aver adottato almeno un comportamento salutistico nel corso dell’ultimo anno, in particolare dal punto di vista dell’alimentazione, mentre il 66% dichiara di evitare gli eccessi, con un apporto moderato di sale, zuccheri, grassi e bevande alcoliche. Tuttavia, se interrogati su quanto hanno consumato nelle 24 ore precedenti l’intervista, solo pochi tra i partecipanti all’indagine dimostrano di essere coerenti rispetto alle proprie affermazioni.
Altro dato da segnalare riguarda lo scarso spazio riservato al pesce, portato in tavola, mediamente, una volta e mezza a settimana, e il troppo frequente consumo di carne, che il 42% del campione mangia 3-4 volte a settimana.
Secondo i ricercatori, la percezione di problemi per la salute derivanti da carenze nutrizionali è assai bassa: il 70% degli intervistati non ha assunto integratori alimentari negli ultimi 12 mesi perché non ritiene di averne bisogno. Un atteggiamento tutt’altro che virtuoso, quest’ultimo, date le carenze nutrizionali evidenziate invece dall’indagine e il rischio di danni, anche seri, provocati da queste ultime.
“Livelli sub-ottimali di micronutrienti essenziali come vitamine e minerali”, spiega il Professor Michele Carruba, Direttore del Centro Studi e Ricerche sull’Obesità dell’Università degli Studi di Milano, “rientrerebbero nei fattori di rischio per alcune malattie croniche nella popolazione adulta e anziana, quali obesità, ipertensione arteriosa, malattie cardiovascolari e metaboliche, diabete di tipo 2, cataratta, degenerazione maculare senile, demenza senile, osteoporosi e alcune neoplasie”.
Motivi per i quali Carruba invita a non prendere alla leggera le carenze nutrizionali, specialmente se protratte nel tempo, e a non trascurare l’integrazione multivitaminica-multiminerale, che può rappresentare un aiuto fondamentale per il nostro organismo, in particolare per coloro che non seguono una dieta corretta e completa.
di Giuseppe Iorio