La Pornografia può creare dipendenza

L’utilizzo compulsivo di materiale pornografico può trasformarsi in una dipendenza assimilabile a quella che deriva dal consumo di alcol e droghe. Il fenomeno, noto come “pornodipendenza”, ha legami con la dipendenza sessuale ma si differenzia da quest’ultima in virtù del fatto che il pornodipendente, diversamente dal sex addicted, non cerca partner per soddisfare i propri impulsi. Anzi, quando si vive la sessualità in modo esclusivamente solitario, trascorrendo ore intere davanti a uno schermo che trasmette immagini dai contenuti sessualmente espliciti, di solito si accusano difficoltà di erezione e calo della libido quando poi ci si rapporta a un partner in carne e ossa. 

Come in tutte le altre forme di dipendenza, il soggetto pornodipendente vede compromessi diversi aspetti della propria vita a causa dell’ossessione che lo domina: ha difficoltà a concentrarsi sullo studio o sull’attività professionale, i rapporti interpersonali diventano più complessi da gestire, compare la tendenza all’isolamento sociale.


Lo Studio

La conferma della possibilità di diventare letteralmente schiavi della pornografia arriva da uno studio compiuto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Cambridge. Il team, guidato dalla dottoressa Valerie Voon, ha deciso di osservare gli effetti prodotti dalla visione di materiale pornografico  sul cervello umano.
Per realizzare l’esperimento, gli studiosi hanno reclutato 19 soggetti scelti tra i consumatori abituali di filmati hard. Utilizzando la Risonanza Magnetica per Imaging (MRI), i ricercatori sono stati in grado di monitorare l’attività cerebrale dei partecipanti mentre erano intenti a guardare dei video porno.
In questo modo, gli esperti britannici hanno scoperto che la visione di materiale pornografico attivava nei soggetti le aree del cervello associate al piacere e alla ricompensa, le stesse che vengono stimolate se, ad esempio, un alcolista guarda uno spot pubblicitario che promuove bevande alcoliche. Questo effetto si manifestava solo negli individui affetti da pornodipendenza. Infatti, quando le immagini hard sono state mostrate a persone che non visionavano regolarmente video porno, quelle aree cerebrali non hanno fatto registrare la stessa attività rilevata negli habitué dei siti erotici.


Giovani più a rischio

Con il dilagare di pagine web a carattere pornografico con accesso libero, i più esposti al pericolo di dipendenza sembrano essere giovani e giovanissimi, come dimostrato da una ricerca condotta dall’Osservatorio sui diritti del minore nel 2010.
L’indagine, che aveva analizzato le abitudini di 500 ragazzi di entrambi i sessi, di età compresa tra i 14 e i 16 anni, su tutto il territorio nazionale, aveva messo in evidenza come il 71% dei maschi e il 46% delle femmine facenti parte del campione visionasse filmati porno, quasi esclusivamente online.
E, tra coloro che ammettevano di fruire di materiale vietato ai minori, circa il 50% dichiarava un’attenzione costante verso la pornografia, quindi un potenziale rischio di dipendenza.

di Giuseppe Iorio



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