Smartphone, alcuni modelli possono scatenare reazioni allergiche

Alcuni mesi fa ci eravamo occupati di una nuova forma di allergia connessa all’uso di computer, televisori e telefoni cellulari e provocata dai campi elettromagnetici emessi dagli apparecchi tecnologici.
Oggi torniamo su questo argomento perché, nel corso del Congresso Internazionale di Allergologia “Highlights in Allergy and Respiratory Diseases” tenutosi di recente a Genova, gli esperti hanno discusso di alcuni degli studi più importanti realizzati in Europa e negli Stati Uniti negli ultimi mesi e hanno segnalato il rischio di reazioni allergiche determinate dall’uso di alcuni modelli di smartphone.


Tale rischio è stato messo in evidenza da una ricerca presentata durante l’appuntamento annuale dell’American College of Allergy, Asthma and Immunology (ACAAI). La ricerca in questione ha stabilito che molti dei cellulari di nuova generazione contengono nichel e cobalto, due allergeni particolarmente diffusi, capaci di scatenare irritazioni cutanee in coloro che sono allergici a questi due metalli e che vengono a contatto diretto con gli stessi.

”Si consiglia ai soggetti che riconoscono i primi sintomi di allergia, quali arrossamenti cutanei su guance, orecchie e mento”, affermano gli esperti, “di considerare soluzioni alternative. Inoltre, tutti coloro che sono a conoscenza del proprio stato e della sensibilità provata a nichel e cobalto dovrebbero evitare conversazioni prolungate e contatto costante con il terminale”.


Il nichel è un metallo impiegato molto spesso per realizzare oggetti come monete, cinture, bracciali. Il cobalto viene adoperato in particolar modo nelle leghe metalliche, ma è presente anche in vernici, coloranti e cosmetici.
I due metalli in questione possono determinare nei soggetti allergici sintomi come gonfiori, prurito, arrossamenti, vesciche, eczemi e lesioni della pelle.

Considerato il rischio appena descritto, come suggerisce il professor Giorgio Walter Canonica, direttore della Clinica di Malattie Respiratorie e Allergologia dell’Università di Genova, sarebbe buona norma utilizzare delle cover protettive in gomma per il dispositivo, e fare uso degli auricolari per evitare il contatto tra testa e apparecchio telefonico.

di Giuseppe Iorio



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Una risposta

  1. il neuropsicologo comportamentale ha detto:

    un tipo particolare di inquinamento atmosferico fa riferimento all’elettrosmog (in particolare antenne dei telefonini). Può causare una diminuzione
    degli scambi tra il nucleo e la membrana cellulare, riducendo poco a poco la differenza di potenziale elettrico della cellula, causando così un malfunzionamento che può generare disfunzioni e malattie. Spesso infatti un luogo, reso insalubre dalla presenza di antenne per la telefonia mobile, di impianto elettrico e di cellulari ha effetti biologici negativi sulla vita della persona, ne perturbano l’energia e l’equilibrio individuale, provocando intolleranze e danni alla salute psicofisica e indebolendola nella sua totalità o funzioni di essa, anche solo in determinati periodi.
    Tra gli influssi nocivi più comunemente si notano malesseri di pertinenza neuropsicologica come sonno inquieto con frequenti risvegli e incubi, sonno non soddisfacente con sensazione di stanchezza o bassa energia mattutina, risveglio difficile e lungo, insonnia perniciosa, mancanza di concentrazione, stanchezza cronica, ricorrente mal di testa e di schiena, disturbi della colonna vertebrale, depressione atipica, inquietudine non spiegabile, sterilità, tachicardia ed ipertensione essenziale, manifestazioni patologiche, senza accertate cause organiche, da sistema immunitario debilitato, emicranie resistenti alle terapie ufficiali frequentemente associate a irritabilità, brividi ed invecchiamento della pelle. Ciò avviene, con amplia variabilità individuale,in base alla sensibilità personale (più esposti sono i bambini e le donne), al livello di soglia di vulnerabilità allo stress e alla somma dei campi elettromagnetici negativi presenti nell’ambiente circostante.
    liberamente tratto da P. Zucconi, Il manuale pratico del benessere, edizioni Ipertesto con patrocinio club UNESCO

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