Il Corydalis, una pianta che appartiene alla famiglia delle Papaveracee e che cresce in Siberia, in Giappone e nel nord della Cina, sembra in grado di alleviare il dolore cronico, come quello provocato dall’artrite. Questa pianta, già nota da secoli alla medicina tradizionale cinese per i suoi effetti analgesici, è stata messa sotto la lente d’ingrandimento da un team di ricercatori della University of California, Irvine (UCI), nell’ambito del progetto “Herbalome”, progetto che intende classificare tutti i componenti chimici presenti nelle piante adoperate dalla medicina tradizionale cinese.
Lo studio realizzato dai ricercatori dell’ateneo californiano è stato pubblicato sulle pagine della rivista Current Biology. Gli esperti hanno verificato, attraverso alcuni esperimenti su modello animale, gli effetti sul dolore di un composto chiamato “deidrocoribulbina” (Dhcb), presente nelle radici del corydalis. I test effettuati su alcuni topi hanno evidenziato come questo composto si sia rivelato efficace contro il dolore acuto, quello infiammatorio e quello neuropatico. Nel corso degli esperimenti, non sono stati registrati effetti collaterali specifici.
Gli autori dello studio spiegano che l’effetto antidolorifico della Dhcb si debba attribuire alla sua azione sui recettori della dopamina, già indicati da ricerche precedenti come dotati di un ruolo importante nella percezione del dolore.
L’utilizzo di rimedi come il corydalis nelle terapie per combattere il dolore potrebbe rivelarsi vantaggioso per i pazienti in quanto la Dhcb non perde efficacia nel tempo e sembra particolarmente promettente nei casi di dolore cronico di basso livello.
Come si diceva sopra, questa pianta è già usata da tempo in Cina come rimedio naturale contro disturbi come il mal di testa o il dolore alla schiena, quindi esistono in commercio, soprattutto online, vari prodotti analgesici a base di corydalis. Proprio a tal proposito, gli autori dello studio mettono in guardia i consumatori, invitandoli a desistere da acquisti incauti. Prima che prodotti a base di corydalis possano essere prescritti ai pazienti, saranno necessari ulteriori test per valutare la sicurezza della Dhcb ed escluderne la tossicità per gli esseri umani.
di Giuseppe Iorio