
Corniolo
Il Corniolo appartiene alla famiglia delle cornaceae, il nome scientifico è cornus mas. Il corniolo è un piccolo alberello più spesso arbusto che può anche superare gli 8 metri,la corteccia è grigia con screpolature rossastre , facilmente riconoscibile (anche a chi non è esperto) sono le infiorescenze a ombrello di colore giallo che hanno la peculiarità di schiudersi nel tardo inverno. Quando ancora la natura è assopita e in attesa di una rinnovata esplosione di colori e profumi eccolo li’ il corniolo!!! Lui è già in fiore!
Attraversando il sottobosco lo riconosci da lontano,sembra che si pavoneggi nella monotonia delle foglie morte. Lui è vitale, è pieno di fiori, è una promessa di primavera!
E le bacche? Annunciano la fine dell’estate, ma essendo di un bel rosso brillante sembrano quasi delle ciliegie, quelle belle e succulenti ciliegie di giugno!
Per una mia romantica licenza letteraria mi piacerebbe definire il corniolo “albero quattro stagioni”.
Le corniole (i frutti ) maturano molto tardi rispetto ai tempi di fioritura : tra fine agosto e fine settembre. Il periodo migliore delle raccolta delle corniole è quando queste cadono dall’albero, a volte basta solo un lieve tocco.
E’ molto adattabile,resiste ai rigori invernali e alle temperature torride, ambienti ombrosi e freschi ma anche aridi e sassosi. Nel mio peregrinare tra campi e boschi della mia regione , le Marche, i cornioli più spettacolari li ho visti a ridosso dei fiumi, approfitto per dire che da noi volgarmente li chiamiamo grugnali .
Il corniolo è un albero che insieme ai cosiddetti”frutti minori” mi è particolarmente caro perchè ormai appartiene ai frutti “dimenticati”
chi ricorda più il corbezzolo, le giuggiole le mele “piane”?
Ormai la massificazione e globalizzazione anche nel settore alimentare ci porta ad acquistare prodotti molto commerciali e di dubbio potere
nutrizionale a discapito di certe colture locali che sarebbe bello riscoprire.
Non mi stancherò mai di proporre nei miei articoli piante e frutti che sembrano caduti nel dimenticatoio con un occhio di riguardo a quelli della tradizione contadina marchigiana. Andiamo verso febbraio nel bosco a sentire il primo olezzo primaverile del corniolo! Andiamo a settembre con un bel cestino di vimini a raccogliere le sue belle bacche!
Dimenticavo di dire che le corniole hanno un sapore acidulo se raccolte prima del tempo. La maturazione ottimale avviene quando queste assumono un bel colore rosso scarlatto e cadono facilmente dalla pianta. Quante volte mi è capitato di andare a controllare se erano pronte per la raccolta e loro erano ancora asprette! Tornandoci solo dopo pochi giorni trovavo per terra un tappeto di bacche! E’ birichino il corniolo!
Vorrebbe che noi lo andassimo a trovare tutti i giorni!
Credo proprio che questo dovremmo fare per raccogliere i grugnali dall’albero e non per terra!
Il corniolo viene utilizzato nel settore della falegnameria in quanto il suo tronco è molto duro ma di facile lavorazione. A noi però interessa l’uso (molto versatile) dei suoi frutti.
Le corniole hanno un alto contenuto di Vitamina C, zuccheri, pectine, tannini questi ultimi noti per le proprietà astringenti ed emostatiche.
Nella tradizione marchigiana le nostre nonne facevano molteplici usi dei “grugnali”. E’ superfluo dire che in tempi difficili come quelli l’obiettivo principale era la conservazione dei frutti estivi da stipare nelle “madie” e utilizzare nei tetri giorni invernali e….attenti al nonno! Quante volte la mia povera nonna andava ad aprire la vecchia madia per una merenda ai suoi nipotini e la trovarla spoglia delle conserve più appetitose quali appunto quelle dei “grugnali e visciole!”. Il nonno si che era un buongustaio!
A tal proposito vi regalo la ricetta di corniole della nonna Albina:
1 kg di corniole
500 gr zucchero
2 mele (preferibile le delicious)
buccia di un limone.
Una rivisitazione moderna di questa marmellata è l’aggiunta di petali di fiori io uso i fiori di sambuco precedentemente raccolti e fatti essiccare al sole, una mia amica quelli del tiglio.
Lavare le corniole, asciugarle, farle bollire per alcuni minuti e togliere poi i noccioli.
Rimettere sul pentolino e procedere come per le comuni marmellate.
Vi propongo anche le
CORNIOLE SCIROPPATE
1 kg corniole
500 gr zucchero
1 litro d’acqua
scorza di un limone.
Lavare e asciugare le corniole, fare lo sciroppo con acqua, zucchero e il limone. Mettete in un vasetto i frutti e lo sciroppo, fate sterilizzare e riponete al buio in dispensa. Consumare dopo alcuni mesi.
Infine il LIQUORE DI CORNIOLE
1 litro di alcool a 90°
1 kg di corniole
buccia di limone
400gr di zucchero.
Lavare e asciugare bene le corniole, porle in un barattolo e lasciarle macerare nell’alcool per 15, 20 giorni.
Trascorso questo tempo preparate lo sciroppo: acqua, zucchero e scorza di limone.
Unitelo alle corniole, filtrate, richiudete il barattolo e lasciate a riposo al buio per alcuni mesi.
Mi potrei dilungare anche sull’uso della corteccia per curare alcuni piccoli malanni, ma ahimè avendola provata vi assicuro che il sapore è alquanto sgradevole, meglio optare su altre benefiche e aromatiche piante.
Ciao!!!! Bellissimo ed interessante articolo!
Ma per il liquore di corniolo quanta acqua occorre? Grazie 😉