
Grugni
I grugni sono erbe spontanee della tradizione marchigiana questo è il suo nome volgare, quello scientifico è crepis neglecta.
Il grugno è una pianta annuale alta 30, 40 cm, le foglie sono disposte a rosetta i fiori sono gialli a capolini eretti. La fioritura è tra maggio e luglio, la raccolta delle foglie va nel periodo compreso tra novembre e aprile ma molto dipende anche dalla variabilità stagionale.
Per la mia esperienza di “raccoglitrice” il periodo migliore va da gennaio a febbraio, dopo diventano molto più amari.
L’habitat ideale sono gli incolti i campi che vengono messi a maggese, luoghi pietrosi e soleggiati.
I grugni come tutte le altre erbe spontanee sono a rischio di estinzione quindi andando a raccoglierli non “depredate”, fate attenzione a lasciare quanta più radice possibile.
Nelle nostre campagne marchigiane è molto comune incontrare le ”vecchiette” con le loro “parananze” (grembiuli!), grosse “sporte” e l’immancabile coltello usato esclusivamente per questo scopo.
Sono loro le depositarie di queste tradizioni, ma io auspico che non vengano meno e spero di incontrare nel mio peregrinare per campi e boschi tanti giovani “raccoglitori” affinché non si disperdano nel tempo la cultura e la conoscenza di ciò che in un passato molto recente costituiva per molte famiglie contadine una fonte alimentare molto importante e direi anche salutare visto che la moderna fitoterapia le sta rivalutando e proporle.
Nei tempi andati la raccolta delle erbe spontanee era anche un modo di aggregazione sociale. Ora invece capita di vedere in vendita nei mercati rionali quelle erbe che sarebbe tanto divertente raccogliere con amiche e scambiarsi qualche ricetta “della nonna”.
In tutto ciò un lato positivo c’è. Se grugni, crespigne, casselle ecc.. sono in vendita vuol dire che c’è da parte dei giovani un interessamento verso piante che non devono cadere nel dimenticatoio.
In questo articolo non è mia intenzione proporre l’uso culinario dei grugni ma solo darvi il classico consiglio “della nonna” per come conservarli al meglio.
Dopo averli raccolti, puliteli bene eliminando terriccio e foglie rovinate metteteli a bagno con molta acqua.
Sciacquate più volte.
I grugni che non intendete mangiare subito li scottate in poca acqua, non buttate l’acqua di cottura!
Questa una volta raffreddata va messa in un contenitore per freezer insieme ai grugni, in questo modo non si disperdono i principi nutritivi e il sapore rimane inalterato.
Al momento opportuno scongelate poi cuocete e vedrete che il sapore di grugni è esattamente uguale a quelli appena raccolti.
Grazie nonnina marchigiana di questo prezioso consiglio!
“Magnamo cusci’ le foje pure in estate!“.