Disturbo Dipendente di Personalità: Cos’è e Come si Manifesta
Il Disturbo Dipendente di Personalità (DDP) è caratterizzato da comportamenti che evidenziano la necessità del soggetto di essere accudito da altre persone e dall’incapacità di compiere scelte autonome. Chi soffre di questo disturbo di personalità è convinto di non essere in grado di affrontare da solo la vita, ragion per cui richiede costantemente consigli e rassicurazioni ai familiari o agli amici. Il soggetto dipendente ha una bassa autostima, tanto da evitare qualsiasi assunzione di responsabilità. Considerata la scarsa fiducia nella propria persona e il fortissimo bisogno di essere guidati dagli altri, il soggetto dipendente si trova spesso a vivere relazioni interpersonali contraddistinte da situazioni di sottomissione, che in alcuni casi possono essere contrassegnate persino da violenze e prevaricazioni nei loro confronti.
Questi individui sono remissivi e si sentono inadeguati, quindi sono inclini a non esprimere i loro pareri e a rimettersi alle scelte altrui, tanto da sacrificare i propri interessi e le proprie inclinazioni pur di compiacere le persone che ritengono fondamentali nella propria esistenza. Temono di poter essere abbandonati, prospettiva che li terrorizza, perché subire un allontanamento da parte delle persone da cui dipendono li farebbe sprofondare nel vuoto più totale. Per evitare rischi in questo senso, tendono a fare di tutto per rendersi indispensabili per gli altri, nella convinzione di assicurarsi la loro vicinanza duratura.
Considerato tra i disturbi di personalità più frequenti, il DDP colpisce in prevalenza soggetti di sesso femminile.
Disturbo Dipendente di Personalità: Cause
Non è semplice definire le cause che determinano l’insorgenza del Disturbo Dipendente di Personalità, in quanto a influenzarne la genesi sono fattori di tipo ambientale, biologico e sociale, unitamente alla possibile presenza di traumi subiti, come potrebbe essere il caso di chi abbia visto venire a mancare, per una qualsiasi ragione, una persona rilevante durante l’infanzia.
Disturbo Dipendente di Personalità: Diagnosi
Secondo quanto stabilito dal DSM IV, per diagnosticare la presenza di un Disturbo Dipendente di Personalità, occorre che nel soggetto si rilevi una necessità di essere accudito pervasiva ed eccessiva, tale da provocare un comportamento sottomesso per timore della separazione. Devono essere presenti almeno cinque dei seguenti sintomi:
- difficoltà a prendere qualsiasi decisione senza richiedere consigli e rassicurazioni;
- necessità che altri si assumano le responsabilità per la maggior parte degli aspetti della propria vita;
- difficoltà a esprimere disaccordo verso gli altri, nel timore di perdere supporto o approvazione;
- difficoltà a iniziare progetti o a intraprendere attività in modo autonomo, non per carenza di energia o di stimoli ma per scarsa fiducia nelle proprie capacità e nel proprio giudizio;
- disponibilità a sottoporsi a situazioni e compiti spiacevoli pur di continuare a ottenere il supporto altrui;
- presenza di disagio quando si è soli per una paura infondata di non essere in grado di provvedere a sé stessi;
- ricerca immediata di una nuova relazione stretta per ottenere supporto non appena ne termina una;
- preoccupazione eccessiva e irrealistica di essere lasciati a provvedere a se stessi da soli.
Disturbo Dipendente di Personalità: Terapia
Come accade negli altri disturbi di personalità, è raro che il soggetto sia cosciente del fatto che la propria condizione sia patologica. Le persone affette da questo disturbo tendono a negare il proprio problema e, di conseguenza, difficilmente richiedono l’intervento di uno specialista. Spesso sono i familiari a incoraggiare il paziente a intraprendere un percorso terapeutico.
I trattamenti più comuni per questo tipo di disturbo della personalità sono rappresentati dalla terapia cognitivo-comportamentale a medio-lungo termine (uno o due anni), che facilita al pazienta la presa di coscienza dei propri bisogni, favorendo una maggiore fiducia in se stesso e una più marcata autonomia dagli altri. In alcuni casi, accanto alla psicoterapia, al paziente vengono somministrati farmaci per limitare i sintomi depressivi e ansiosi che accompagnano il disturbo.
di Giuseppe Iorio