Valerianella

Valerianella

Valerianella

La valerianella il cui nome scientifico è valerianella locusta è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle valerianaceae. Vari sono i nomi dialettali da lattughetta, a romanella, a soncino. Nelle campagne marchigiane la chiamiamo di solito lattughetta. Ha un fusto eretto alto fino a 40cm, le foglie sono di un bel verde brillante spatolate nella parte inferiore e dentate in quella superiore. I fiori variano dal bianco a un celeste tenue e fioriscono tra aprile e giugno. La valerianella è considerata un infestante delle colture ma io l’ annovero tra quelle da cercare e far conoscere perchè queste appartengono alla tradizione delle nostre regioni.

Questo patrimonio non deve essere disperso, per secoli le erbe spontanee sono state nutrienti basilari delle popolazioni contadine, eppoi perché non provare ad assaporare un qualcosa di diverso che non siano i soliti cibi “massificati” e spesso adulterati dei supermercati? Se si è curiosi di provare sapori nuovi e genuini che rievocano il passato, nonché arricchire il proprio bagaglio culturale basta recarsi dagli anziani contadini dei nostri paesi. Loro sono gli ultimi depositari di quelle antiche usanze agresti che i loro antenati si tramandavano oralmente da generazioni e per fortuna molte di loro sono giunte in tal modo fino a noi. Ed è bene che noi “moderni” ne facciamo tesoro, imparando anche a rispettare ciò che la natura benigna ci dona. Scoprirete con meraviglia che quel fiore visto l’altro giorno nel bosco ha un nome, ha proprietà fitoterapiche… quella “erbaccia” da estirpare nel vostro giardino potrebbe essere un pasto diverso e saporito nel rispetto della natura e delle povere bestiole che altrimenti finirebbero in padella!



Dopo questo lungo excursus è meglio che io rientri nei “ranghi” e vi continui a parlare della valerianella alias soncino ecc ecc.. La potete trovare negli incolti, nei prati, in luoghi aridi e sassosi ma anche nei campi coltivati. Resiste ai rigori invernali ma predilige un clima mite e terreno ben drenato, ma è rustica la valerianella si adatta a tutto! Della pianta si utilizzano le tenere rosette basali che fanno capolino ai primi tepori primaverili. La raccolta è limitata nel tempo perchè la piantina fiorisce presto verso la fine di aprile , metà maggio e quindi trascorso questo periodo perde le proprietà nutritive. Contiene alcune vitamine del gruppo B, calcio, fosforo ferro , magnesio e vitamina A. In fitoterapia trova impiego come drenante e depurativo ma l’uso principale è in cucina: accompagna le altre erbe spontanee in fresche insalatine. Nella mia regione (Marche) ma credo anche in altre parti dell’Italia centrale è detta “misticanza” e nella tradizione contadina viene consumata nel giorno di Pasquetta come contorno a salumi misti o al povero agnello. Questa insalata si fa con le tante erbe dei campi che in questo primo periodo di primavera sono molto tenere (per questo non necessitano di cottura) e al massimo rigoglio. Armiamoci del nostro cestino di vimini e andiamo a cercarle! La boraggine, qualche cimetta di asparago, la pimpinella, la “rughetta”, qualche fogliolina di fave, di cicoria, di papatelle (papavero), di finocchio selvatico, di “consigli, crispigne, caccialepri” e ovviamente la nostra valerianella. Forse il difficile è trovarle queste benedette piante per chi non è pratico, ma so che varie regioni ed enti locali organizzano delle “passeggiate”didattiche “alla scoperta e conoscenza delle erbe spontanee eppoi ci sono anche le fattorie e agriturismi che si prestano ben volentieri. Comunque sia vi invito a provarla questa “misticanza”! Una insalata particolare e sfiziosa per palati sopraffini.



“Misticanza”
Alle succitate erbette si aggiunge l’olio, l’aceto, il sale e un po’ di cipolla fresca. Lavare accuratamente le erbe, sgocciolarle e condirle. Facile no?



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