Visciole

Fiori Visciole

Fiori Visciole

Dire visciole vuol dire Marche e infatti questi frutti sono prodotti tipici che ahimè solo pochi hanno avuto la fortuna di assaggiare, perlomeno quelli al 100% italiani e a filiera corta. ”Sapori perduti” si prefigge lo scopo di far conoscere o riscoprire le erbe spontanee, piante”dimenticate” e piccoli frutti che rischiano di andare perdute, sepolte dalla coltre del tempo. Per via di colture che rendono di più economicamente, si stanno abbandonando quelle che per i nostri avi spesso rappresentavano quasi l’unica fonte alimentare. Ridiamo allora il giusto valore a questi prodotti che hanno il sapore del passato, non lasciamo che si disperdano le nostre tradizioni! Rechiamoci dai nostri contadini! Da loro possiamo ancora trovare qualche frutto, qualche legume “antico”, che merita con tutti gli onori di finire sulle nostre tavole, stupendo il nostro palato regalandoci al contempo un prodotto sano e genuino. Tra questi come non annoverare le visciole e la visciolata” da cui deriva? Altro che nettare degli dei! Non ha uguali!




Il vino di visciole è un prodotto tipico di molte zone marchigiane ma i luoghi di produzione per eccellenza sono quelli della vallesina e del montefeltro. Non ci sono immense coltivazioni di visciole perchè i costi di produzione sono alti, non c’è molta richiesta sul mercato (per molti infatti rimane un frutto sconosciuto) inoltre nel corso degli anni gli enti locali non sono riusciti a valorizzarle quindi è frequente che qualche amante del frutto ne coltivi le piante solo per consumo familiare.
Fiori Visciole

Fiori Visciole

Il prunus cerasus (nome scientifico dell’albero) rientra perciò a pieno titolo tra quei prodotti in via di estinzione che devono essere assolutamente salvati e ricordiamoci che nei lunghi e rigidi inverni dei nostri avi le visciole (forse meglio note come amarene) e altri frutti estivi riposti nelle “madie” sotto forma di salse e marmellate contribuivano alla regolarità alimentare. Il visciolo è molto simile al ciliegio selvatico ma la differenza è nelle drupe; entrambe rosse tendenti al viola molto scuro quando giungono a maturazione ottimale per il raccolto, ma mentre la visciola ha la bacca un po’ appiattita, la ciliegia selvatica è tonda come quella comune. Questo è un sommario criterio per distinguere le due piante per chi non è molto esperto. Le visciole hanno un sapore dolce- acidulo ma molto particolare che nulla ha a vedere con quello delle ciliegie ma… che buone! Che sapore!



Non dovrebbe essere difficile fare la”visciolata” in casa; basta unire a un buon vino rosso lo sciroppo di amarene. Ma non tutti ci possiamo improvvisare enologi o coltivatori, pertanto non ci resta che confidare nella maestria dei produttori di vino delle nostre campagne che conoscono il mestiere tramandatosi da generazioni. Mi sovviene a tal proposito il ricordo di un anziano viticoltore di Serrapetrona (piccolo paesello del entroterra maceratese) che produce una visciolata che non ha eguali. Unisce al pregiato vino il “ Vernacolo” ottenuto dalla vinificazione della Vernaccia; altra eccellenza enologica marchigiana, le migliori visciole del nostro territorio e da questo idillio nasce la “Visciolata”. Questo è un vino da dessert e si sposa felicemente con dolci casalinghi e ne cito uno tipico della mia regione; le ciambelle di pasqua. Sono dei biscotti secchi a forma di ciambelline al cui impasto si aggiunge un altro prodotto tipico: il Mistrà (liquore aromatizzato con semi di anice). Chi ama osare può abbinare al vino di visciole un formaggio molto stagionato.

Il vino di visciole non l’ho mai fatto, ma in compenso nella mia dispensa c’è sempre qualche barattolo di visciole sotto zucchero, facile da preparare, ottimo da abbinare a gelati , ricotte, yoghurt ecc.. Ecco dunque la ricetta di questa leccornia che mi ha insegnato la nonna. Forse da lassù sarebbe contenta di sapere che sua nipote dopo tantissimi anni continua a farla allo stesso modo.

VISCIOLE SOTTO ZUCCHERO
visciole
zucchero q.b.

Raccogliere le visciole quando sono mature, generalmente agli inizi di luglio, devono risultare dolci e succose, altrimenti aspettate. Lavarle, asciugarle delicatamente, porle in vasetti di vetro insieme allo zucchero che le deve completamente ricoprire, avendo l’accortezza di non chiudere i coperchi ma solo appoggiarli, infine esporli al sole fino a che dura il caldo. Quando lo zucchero è completamente sciolto chiudete ermeticamente e capovolgete di tanto in tanto. Verso la fine di agosto riporli in un luogo buio e asciutto. Gustatevi le visciole insieme allo sciroppo ottenuto ( non abusatene troppo perchè è moderatamente alcoolico) e offritele ai vostri amici sotto il periodo natalizio. Se gliene farete dono saranno molto più contenti. Garantito!

Altra ricetta semplice e golosa è:

VISCIOLE SECCATE AL SOLE
Raccogliere le amarene, lavarle, asciugarle, porle su un setaccio a trama preferibilmente fine e…farle abbronzare! Proprio cosi’! Tenerle esposte al caldo sole di agosto finchè non appariranno raggrinzite (disidratate). Causa divinamente buone per tutti gli esseri viventi compresi gli  uccellini  vi consiglio di coprire il  setaccio con  un telo che potrete facilmente reperire nei vivai. Dopo, riporle in dispensa in barattoli di vetro e consumarle quando.. saranno loro stesse a invitarvi!



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