Nuove App contro fobie, ansia e panico

Nell’epoca dell’onnipotenza tecnologica, pare proprio che ogni attività umana possa essere migliorata grazie all’uso di qualche strumento digitale. Da questo punto di vista, le app per smartphone e tablet sembrano essere un esempio perfetto: è sempre più difficile trovare un ambito in cui non sia stata ancora ideata un’applicazione in grado di aiutare gli utenti a svolgere un determinato compito o a risolvere un problema.
Da qualche tempo a questa parte, possiamo rilevare addirittura la tendenza alla diffusione di app dotate di un (potenziale) valore terapeutico, come nel caso di quelle create per migliorare la qualità del sonno (di cui ci siamo già occupati qui) oppure di nuove applicazioni progettate per aiutare le persone a combattere le proprie fobie, i problemi di ansia e gli attacchi di panico.


Tema, quest’ultimo, del quale si è occupata la BBC, che ha riportato il curioso caso del dottor Russell Green. Questo psichiatra britannico venne colto da un forte senso di malessere quando vide passeggiare, davanti all’ospedale in cui lavora, un ragazzo che portava con sé una gabbia contenente delle tarantole. A partire da quel momento, il dottor Green avvertì la necessità di vincere la propria aracnofobia e di aiutare anche tutti coloro che soffrivano del suo stesso problema. Pertanto, decise di mettere a punto, insieme ad alcuni colleghi, un software basato sulla desensibilizzazione sistematica, una tecnica che consente di combattere le crisi d’ansia tramite la graduale esposizione del paziente allo stimolo ansiogeno.
È così che è nata “Phobia Free”, una nuova app – approvata anche dal sistema sanitario del Regno Unito (il National Health Service, o “NHS”) – attraverso la quale, inizialmente, si entra in contatto visivo con dei piccoli ragni animati dalle fattezze molto simpatiche, per passare poi a immagini di ragni via via più realistiche, immagini alle quali il soggetto ha modo di abituarsi con gradualità.

Sulla scia del lavoro del dottor Green e dei suoi collaboratori, altri studiosi hanno iniziato a progettare nuove applicazioni per contrastare l’agorafobia, l’ansia e il panico. Ad esempio, si può citare il lavoro di Simon Fox, un programmatore che, dopo aver sperimentato di persona le terribili sensazioni provocate da un attacco di panico, sta sviluppando un’app chiamata “Flowy” che insegna agli utenti una serie di esercizi di respirazione da eseguire quando si viene colpiti dai sintomi di questo disturbo.


Simili applicazioni sembrano essere particolarmente apprezzate dagli utenti, magari spinti dalla curiosità di verificarne gli effetti. Tuttavia, non bisogna cadere nell’errore di considerare queste applicazioni una vera e propria terapia.
Al limite, le app “psicoterapeutiche” che abbiamo citato possono essere sperimentate per problemi di piccola entità, forme di ansia molto lievi e di breve durata. Nei casi più gravi, e quando il disturbo persiste a lungo, gli stessi creatori delle applicazioni suggeriscono, com’è ovvio, di affidarsi a uno specialista.
A tal proposito, concludiamo con le parole del dottor Andres Fonseca, uno psichiatra che ha collaborato alla progettazione di “Phobia Free”. Le sue affermazioni, infatti, ci sembrano molto chiare nel delineare l’effettiva utilità delle app contro fobie, ansia e panico: “Speriamo di ottenere quel senso di motivazione magica che deriva dai giochi, dove si gioca per ore e ore, e usare tale motivazione per convincere le persone a completare il proprio trattamento”.

di Giuseppe Iorio



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