Ci occupiamo nuovamente di Meditazione Mindfulness – la tecnica che permette a chi la pratica di avere maggiore consapevolezza dei propri processi interiori e di alleviare la sofferenza concentrandosi sul flusso di pensieri da cui ha origine il malessere – perché uno studio recente ha sperimentato gli effetti di questo metodo sul disturbo post traumatico da stress.
La ricerca in questione è stata realizzata dagli esperti dell’Università della California a San Diego (nota anche come “UCSD” o “UC San Diego” ) e del Naval Health Center Research, sotto la supervisione del dottor Martin Paulus, ed è apparsa sulla versione online della rivista “American Journal of Psychiatry”.
Per verificare gli effetti della meditazione mindfulness sul disturbo post traumatico da stress, gli studiosi si sono avvalsi di un campione rappresentato da individui particolarmente soggetti a problemi di ansia e depressione connessi alle situazioni stressanti e agli eventi traumatici cui sono esposti per motivi professionali: i militari del Corpo dei Marines.
I Marines in questione, che provenivano da quattro diversi plotoni, tutti di stanza nella base di Camp Pendleton, nei pressi di San Diego, hanno seguito un training di meditazione mindfulness ideato appositamente per venire incontro alle esigenze di persone che lavorano in ambienti fortemente stressanti. Il training, che prevedeva lezioni di gruppo ed esercizi individuali da svolgere a casa, si focalizzava sulla cosiddetta “interocezione”, ossia quella consapevolezza soggettiva delle proprie sensazioni interne che aiuta l’organismo a regolare il proprio equilibrio generale.
Successivamente, i partecipanti sono stati impegnati in una giornata di combattimenti simulati all’interno di una vasta area realizzata in maniera da assomigliare a un villaggio rurale del Medio Oriente. I loro compiti erano quelli di stare di pattuglia nel villaggio, relazionarsi ai rappresentanti della popolazione e, infine, affrontare un agguato molto realistico. Insieme ai militari che avevano seguito il corso di meditazione, nella seconda fase dell’esperimento sono stati coinvolti anche alcuni Marines che non avevano frequentato alcun corso, reclutati per formare il gruppo di controllo.
Al termine della giornata, sono stati eseguiti degli esami medici su tutti i Marines impegnati nei combattimenti simulati, ed è stato rilevato come i militari che avevano seguito il corso fossero meno soggetti alle conseguenze negative degli sforzi sostenuti. Infatti, questi ultimi potevano godere di un più rapido ritorno delle frequenze cardiache e respiratorie ai livelli normali e di un miglioramento delle funzioni immunitarie rispetto ai Marines che non avevano praticato la meditazione mindfulness.
Inoltre, la risonanza magnetica cui sono stati sottoposti i militari ha mostrato una riduzione dell’attività in aree del cervello responsabili dell’integrazione della reattività emozionale, della cognizione e dell’interocezione. Come sottolinea la dottoressa Lori Haase, co-autrice dello studio, alti livelli di attività in queste regioni del cervello sono associate all’ansia e ai disturbi dell’umore.
“Essere in grado di ri-regolare l’attività in queste aree cerebrali con un training così breve”, spiega il dottor Paulus, “è il risultato più significativo di questo studio. La mindfulness aiuta l’organismo a ottimizzare la sua risposta allo stress, aiutando il corpo a interpretare gli eventi stressanti come sensazioni corporee. Il cervello aggiunge meno influssi emotivi alle esperienze, cosa che aiuta a recuperare dallo stress”.
di Giuseppe Iorio