Quanto deve durare un rapporto sessuale perché si possa parlare di eiaculazione precoce?

L’Eiaculazione Precoce è un disturbo sessuale caratterizzato dall’incapacità dell’uomo di ritardare l’eiaculazione che, in coloro che sono affetti da questo problema, avviene poco dopo l’inizio della penetrazione.
Sulla definizione del disturbo non ci sono mai state incertezze. Quello che, fino a oggi, non era stato ancora stabilito in modo chiaro era un parametro temporale che permettesse di determinare la presenza o meno dell’eiaculazione precoce. A lavorare su questo criterio, oltre che su altri aspetti di questa disfunzione sessuale, è stato un gruppo di specialisti internazionali che ha pubblicato di recente un articolo sulla rivista “Journal of sexual medicine”.


Il dottor Chris McMahon, direttore dell’Australian Centre for Sexual Health e membro dell’equipe, sostiene che proprio la vaghezza relativa a questo aspetto ha spesso creato confusione tra gli stessi specialisti e ha indotto numerosi uomini a credersi erroneamente affetti dal disturbo.
Stando a quanto riportato sul report redatto dal team di specialisti, in condizioni normali, un uomo eiacula in circa 8 minuti. Se, improvvisamente, l’orgasmo si raggiunge in tempi molto più brevi, ossia se il rapporto dura per 3 minuti o meno, si è in presenza di una forma acquisita di eiaculazione precoce, dovuta a motivi organici (ad esempio, ipertiroidismo o prostatite) oppure a ragioni psicologiche. Oltre all’eiaculazione precoce acquisita, esiste una forma permanente di questo disturbo, caratterizzata dal raggiungimento dell’orgasmo entro 1 minuto dall’inizio della penetrazione, a partire dalle prime esperienze sessuali.

Riassumendo, si può parlare di eiaculazione precoce quando la durata del rapporto è inferiore a 1 minuto per il disturbo permanente (che si manifesta sin dalla prima volta che si fa sesso) oppure inferiore ai 3 minuti per il disturbo acquisito (che si presenta solo in seguito).
Inoltre, perché ci sia diagnosi di eiaculazione precoce, l’impossibilità di controllare il raggiungimento dell’orgasmo deve presentarsi ogni volta che si ha un rapporto sessuale e determinare ansia, frustrazione e stress, fino ad arrivare a un blocco psicologico che induce il soggetto a evitare l’attività sessuale.


In base a questi criteri, non dovrebbero essere classificati come affetti da eiaculazione precoce sia gli uomini che, pur avendo amplessi che durano per un intervallo di tempo adeguato, avvertono comunque disagio perché si percepiscono come “troppo rapidi”, sia gli uomini per i quali l’orgasmo giunge troppo celermente solo in determinate circostanze, ma non sempre.

Il gruppo di specialisti ha poi voluto sottolineare come l’incidenza di questo disturbo risulti sovrastimata da vari studi precedenti, secondo i quali il problema riguarderebbe una percentuale di uomini oscillanti tra il 25 e il 30%.
Gli autori del report ritengono invece che tali dati debbano essere totalmente rivisti, in quanto l’eiaculazione precoce permanente interesserebbe soltanto il 2-3% della popolazione maschile e quella acquisita colpirebbe dal 4 al 6% degli uomini.

di Giuseppe Iorio



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Una risposta

  1. Assolutamente un ottimo articolo riguardante l’eiaculazione precoce, e posso dirlo perché se ne trovano di pochi così formativi. Molto bene anche la parte che sottolinea quanto lo stress e l’ansia e quindi la mente siano i fattori determinanti per questo fastidio!!

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