Il Tai Chi Chuan, o Taiji Quan, è una disciplina nata in Cina che unisce le arti marziali alle tradizionali pratiche per migliorare la salute e aumentare la longevità. Come arte marziale, la sua specificità consiste nell’importanza attribuita alle azioni difensive basate sulla cedevolezza e all’utilizzo dell’elasticità del corpo invece che della forza. Si tratta, come si diceva, di un’arte marziale atipica, praticata da un gran numero di persone non per le applicazioni marziali ma per i benefici che ne derivano sul piano fisico e psichico, tra i quali la riduzione della percezione del dolore, il potenziamento dell’agilità e dell’equilibrio e il rafforzamento della capacità di concentrazione, come dimostrato da diversi studi scientifici.
A proposito di ricerche che indagano sui vantaggi apportati dalla pratica del Tai Chi Chuan, dobbiamo sottolineare quanto emerso da uno studio realizzato dagli esperti del Centro di Neuropsichiatria del China Medical University Hospital di Taichung (Taiwan), diretto dal professor Shinn-Zong Lin e pubblicato sulla rivista “Cell Transplantation”. Stando alle conclusioni dei ricercatori, praticare il Tai Chi sembra essere un modo ottimale per rallentare l’invecchiamento e, di conseguenza, vivere più a lungo.
A cosa si devono tali effetti anti-age? Secondo gli studiosi orientali, la spiegazione sta nel fatto che quanti praticano questa disciplina vedono aumentare il numero di cellule CD34+, essenziali nei processi di auto-rinnovamento cellulare.
Per giungere a queste conclusioni, i ricercatori si sono avvalsi della partecipazione di 32 soggetti di età inferiore ai 25 anni, suddivisi in tre gruppi: i membri del primo hanno praticato Tai Chi per un anno, quelli del secondo si sono dedicati al cammino a passo rapido, sempre per 12 mesi, mentre quelli del terzo non hanno svolto alcuna attività fisica specifica nel corso dell’anno.
Il campione da analizzare era composto esclusivamente da persone con meno di 25 anni di età in quanto i giovani sono dotati di migliori capacità di rinnovamento cellulare rispetto agli anziani. Inoltre, gli studiosi volevano evitare di avere a che fare con fattori in grado di interferire sui dati raccolti, come nel caso di farmaci e di malattie croniche.
In base alle analisi effettuate, i soggetti che avevano praticato il Tai Chi Chuan facevano registrare un numero sensibilmente maggiore di cellule CD34+ sia rispetto ai soggetti impegnati con il cammino a passo svelto sia rispetto a coloro che non avevano svolto attività fisica.
“E’ probabile che la pratica del Tai Chi favorisca la vasodilatazione e di conseguenza migliori l’afflusso sanguigno”, aggiunge il professor Shinn-Zong Lin per spiegare gli effetti rigeneranti rilevati in coloro che si erano dedicati all’arte marziale.
Si quanto avete scritto corrisponde secondo mio parere a verità in quantolo stò provando da circa 9 anni tutte le mattine mi alzo dal letto alle ore 6.00e pratico il tai chi chuan credetemi è veramente un toccasana per il fisico e la mente,a proposito, ho 65 anni e mi sento in forma rispetto ai miei concrcritti.
Sergio Scotti