La musica come chiave di volta per svelare alcuni dei meccanismi che regolano la memoria a lungo termine e per mettere a punto nuove strategie terapeutiche per il trattamento della demenza, sindrome che, come noto, determina la progressiva alterazione di alcune funzioni cognitive (memoria, linguaggio, ragionamento, capacità di orientarsi). Sono questi gli obiettivi di un gruppo di ricercatori dell’Università di Amsterdam che, con la supervisione del dottor Ashley Burgoyne, hanno ideato un particolare gioco online che dovrebbe consentire loro di scoprire i segreti del funzionamento della memoria.
Al gioco in questione, “Hooked on Music”, può partecipare chiunque. Raggiungendo la pagina web dedicata al gioco, si potranno ascoltare delle hit di varie epoche storiche, dal rock and roll di Elvis Presley al pop trasformista di Lady Gaga, passando attraverso i brani più noti degli Abba, di Michael Jackson, delle Spice Girls e di molti altri musicisti che hanno scritto le colonne sonore degli ultimi decenni.
Lo scopo del gioco è quello di identificare il titolo e l’autore dei brani ascoltati. Gli studiosi sperano così di poter comprendere in che modo alcune canzoni restano scolpite nella memoria delle persone.
I ricercatori intendono comprendere come mai ci siano brani ascoltati solo poche volte che, riascoltati a distanza di 10 anni, suonano immediatamente familiari, anche se magari non vengono in mente né titolo né autore del pezzo in questione. ”Sappiamo che la musica”, commenta il dottor Burgoyne, “ha un effetto molto potente sulla memoria. Un effetto molto più potente di molti altri stimoli che scatenano il fluire dei ricordi. Ma le ragioni di questo effetto non sono state ancora completamente comprese”.
Gli studiosi dell’Università di Amsterdam esprimono l’auspicio che il gioco possa raccogliere almeno 10 mila partecipanti. I dati ottenuti attraverso questo progetto ludico-scientifico costituiranno “un pezzo di un puzzle più grande”, come specifica il dottor Burgoyne.
Studi precedenti hanno già dimostrato come le persone affette da una forma di demenza che ascoltano la propria musica preferita sembrino rivitalizzate. Se gli esperti riusciranno a far luce su questo processo e a identificare le caratteristiche della musica che pare fissarsi nella memoria a lungo termine, potrebbe essere possibile sfruttare la musica a scopo terapeutico.
“Hooked on Music” è un progetto creato in collaborazione con il Museo della Scienza e dell’Industria di Manchester. “L’idea”, spiega la dottoressa Marieke Navin, che lavora presso il museo e dirige il Festival delle Scienze di Manchester, “è che le persone comuni possano contribuire alla ricerca scientifica. Abbiamo cercato di creare una cosa divertente, qualcosa a cui la gente possa desiderare di giocare, indipendentemente dagli aspetti scientifici che vi sono dietro”.
di Giuseppe Iorio