Alzarsi di notte per via dell’urgenza di urinare è qualcosa di fastidioso, soprattutto se i risvegli sono numerosi. In questo caso, si parla di Nicturia, un disturbo che si manifesta, appunto, quando l’interruzione del sonno per la necessità di andare in bagno si verifica almeno due volte a notte (alzarsi una sola volta a notte è ritenuto fisiologico).
La nicturia, che ovviamente ha un impatto negativo sulla qualità del sonno, colpisce gli uomini più spesso delle donne e la sua incidenza risulta progressivamente maggiore con l’aumentare dell’età.
Le cause del disturbo possono essere diverse: troppi liquidi ingeriti prima di coricarsi (in particolare alcolici, caffè e bevande contenenti caffeina), diabete, insufficienza renale cronica, infezioni delle vie urinarie, ridotta capacità della vescica e ipertrofia prostatica benigna.
Chi soffre di questo disturbo potrebbe trovare giovamento nel dedicare più tempo all’attività fisica. Queste le conclusioni di uno studio realizzato dai ricercatori della Loyola University Chicago, diretto dalla dottoressa Kate Wolin e pubblicato sulle pagine della rivista “Medicine & Science in Sports & Exercise”.
Gli esperti americani hanno esaminato i dati relativi a uno studio clinico ad ampio raggio, il “Prostate, Lung, Colorectal and Ovarian Cancer Screening Trial”, che prevedeva una serie di questionari comprendenti domande su attività fisica e stile dei vita dei partecipanti, ai quali veniva anche chiesto di riferire degli episodi di nicturia. In questo modo, gli studiosi hanno potuto verificare come praticare con regolarità dello sport favorisse una riduzione del rischio di essere costretti a svegliarsi di notte per il bisogno di urinare.
Nello specifico, i soggetti che dedicavano una o più ore alla settimana a una forma di attività fisica vedevano diminuire le probabilità di manifestare il disturbo del 13% rispetto agli individui completamente sedentari. E, quando veniva presa in considerazione la nicturia grave (3 o più interruzioni del sonno per andare in bagno), coloro che svolgevano attività sportiva per non meno di un’ora a settimana potevano contare su una diminuzione del rischio pari addirittura al 34% rispetto alle persone che dichiaravano di non svolgere alcuna attività fisica.
Come mai fare dello sport può avere effetti positivi su questo tipo di problema? Secondo gli autori della ricerca, l’attività fisica aiuta a prevenire e contrastare il disturbo perché contribuisce a migliorare la qualità del sonno, a ridurre l’attività del sistema nervoso simpatico e ad abbassare i livelli di infiammazione sistemica.
La ricerca realizzata dalla dottoressa Wolin e dai suoi colleghi ha trovato un’associazione tra attività fisica e riduzione della nicturia, senza però stabilire una relazione causa-effetto tra i due elementi. A questo proposito, gli studiosi affermano che saranno necessari ulteriori approfondimenti per comprendere meglio il fenomeno e stabilire quali siano i livelli di attività fisica necessari per poter gestire meglio il disturbo.
di Giuseppe Iorio