Vari studi scientifici hanno già provato che l’olfatto delle donne è più sviluppato rispetto a quello degli uomini. Adesso, arriva la conferma da una nuova ricerca, che fornisce evidenze oggettive delle doti olfattive femminili più accentuate. La ricerca in questione è stata pubblicata sulla rivista “PLoS One” ed è stata realizzata dagli studiosi dell’Università Federale di Rio De Jainero.
Per portare a termine lo studio, gli esperti hanno lavorato sul cervello di 11 donne e 7 uomini, morti all’età di 55 anni. Tutti i soggetti il cui cervello è stato utilizzato per raccogliere dati appartenevano a persone neurologicamente sane e la cui attività professionale non richiedeva particolari abilità olfattive.
Grazie al frazionatore isotropico, uno strumento che consente di contare il numero di cellule presenti in un determinato tessuto, i ricercatori brasiliani hanno potuto stabilire che nel bulbo olfattivo dei cervelli femminili c’era, mediamente, il 43% di cellule in più rispetto a quelle rilevate nella stessa area del cervello degli uomini.
Il bulbo olfattivo è una struttura situata alla base del cervello e deputata a ricevere ed elaborare le informazioni raccolte dai recettori olfattivi presenti nel naso.
Peraltro, quando venivano conteggiati specificamente i neuroni presenti nel bulbo olfattivo, la differenza tra donne e uomini era ancora più netta, con il 50% di neuroni in più per il gentil sesso.
Questa ricerca ottiene, dunque, una prova biologica capace di spiegare come mai le donne siano più abili degli uomini nel percepire e riconoscere gli odori. Prima della pubblicazione delle conclusioni di questo studio, infatti, i risultati controversi di alcune ricerche precedenti avevano sì fatto emergere le superiori capacità olfattive delle donne, ma non era stato possibile stabilire se tali capacità avessero origini biologiche oppure rappresentassero la conseguenza di differenze cognitive ed emotive presenti tra i due sessi.
Il professor Roberto Lent, principale autore della ricerca, sostiene che i cervelli dotati di un maggior numero di neuroni dispongono di una maggiore complessità funzionale. “Per questo motivo”, aggiunge lo studioso, “ha senso supporre che il maggior numero di neuroni nei bulbi olfattivi femminili fornisca alle donne una maggiore sensibilità nel percepire gli odori“.
Gli studiosi brasiliani affermano inoltre che, essendo limitato il numero di cellule nervose generate nel corso della vita, sia logico ipotizzare che le differenze emerse nel corso dello studio siano presenti già alla nascita.
Infine, quanto alle ragioni biologiche dell’olfatto femminile più sviluppato, queste ultime vanno ricercate nei comportamenti riproduttivi: le donne sono più sensibili alle informazioni biologiche fornite dagli odori perché, attraverso gli stessi, possono intuire, tra le altre cose, quale partner sia più adatto alla procreazione.
di Giuseppe Iorio