Affidabilità, la prima impressione fa la differenza

Le apparenze possono ingannare, come recita il popolare proverbio. E la mente umana, a quanto pare, sembra strutturata in modo tale da essere incline a farsi ingannare da quanto percepisce a prima vista.
Uno dei casi in cui il nostro giudizio viene condizionato dall’aspetto esteriore riguarda il giudizio in merito all’equità delle azioni compiute da una persona. Diversi studi hanno dimostrato che tendiamo a considerare giusti i comportamenti adottati da un determinato soggetto basandoci non soltanto sull’analisi razionale dei fatti ma anche sul grado di affidabilità che comunica il suo volto.


Un team di studiosi della Temple University di Philadelphia, negli Stati Uniti, ha realizzato una ricerca per verificare empiricamente se e in che modo le caratteristiche somatiche di un individuo potessero influire su come gli altri valutano le azioni compiute da quest’ultimo.
A tale scopo, gli scienziati americani hanno reclutato 609 persone attraverso un portale online per sottoporle a un test. In sostanza, ai partecipanti veniva descritto un caso ipotetico e veniva chiesto loro di valutare se le decisioni dell’interessato fossero giuste oppure sbagliate. Il caso ipotetico era quello di un’azienda che, incontrando difficoltà economiche, decideva, attraverso il suo amministratore delegato, di decurtare gli stipendi del personale del 15% per evitare problemi ancora più seri. I partecipanti dovevano valutare il caso basandosi sulla biografia dell’amministratore delegato, corredata da una foto dell’ipotetico dirigente.

I soggetti erano divisi in due gruppi. A entrambi i gruppi veniva fatta leggere la stessa biografia, l’elemento che cambiava era la fotografia del dirigente: al primo gruppo, infatti, veniva mostrata la foto di un uomo con sopracciglia inclinate verso l’alto, a formare una sorta di “V” rovesciata, e angoli della bocca all’insù, mentre al secondo gruppo veniva fatta visionare la foto di un uomo con le sopracciglia inclinate verso il basso, a formare una “V”, e angoli della bocca leggermente all’ingiù.
Le caratteristiche dei volti appena descritte vengono considerate, in virtù di numerosi studi scientifici realizzati dagli psicologi nel corso degli anni, tali da ispirare nelle persone, rispettivamente, fiducia (nel caso di sopracciglia e angoli della bocca verso l’alto) e sfiducia (nel caso di sopracciglia e angoli della bocca verso il basso).


Analizzando le risposte fornite dai partecipanti, gli autori della ricerca hanno potuto constatare come, effettivamente, il grado di “affidabilità percepita” relativa al volto dell’amministratore delegato influenzasse in modo evidente anche il giudizio in merito all’equanimità della sua decisione di decurtare gli stipendi. Difatti, coloro che guardavano la foto del volto affidabile tendevano a considerare giusta la decisione del manager, ritenendo che non ci fossero scelte alternative. Viceversa, coloro cui veniva mostrata la foto del volto poco affidabile tendevano a ritenere la decisione probabilmente non inevitabile e a immaginare che ci fossero altre strade percorribili, ipotizzando che le ragioni della scelta dell’uomo potessero essere dettate da interessi personali e non dalle necessità dell’azienda.

Lo studio dimostra come sia possibile sovrastimare la razionalità dei propri giudizi. Molto spesso siamo convinti di analizzare le situazioni in modo razionale, senza farci ingannare da fuorvianti dettagli, e invece possono essere proprio quei dettagli, apparentemente tutt’altro che significativi, a orientare le nostre scelte.

di Giuseppe Iorio



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