Calze compressive, utili per russare di meno

Russare non è solo un problema per chi dorme a fianco a noi, ma anche per noi stessi. Infatti, questo disturbo dovuto alla parziale ostruzione delle vie aree superiori, ossia naso e gola, pregiudica la qualità del nostro sonno e provoca il manifestarsi di fastidiose conseguenze, come problematicità nel restare svegli nel corso della giornata a causa di una persistente sonnolenza, perdita di energie, difficoltà di concentrazione e di attenzione, facile irritabilità, sbalzi d’umore, lacune nella memoria, mal di testa al risveglio.


Un accorgimento grazie al quale potrebbe essere possibile ridurre l’entità del problema è rappresentato dalle calze elastiche compressive. Lo stabilisce una ricerca realizzata da un team di studiosi dell’Università di Toronto, in Canada, e pubblicata sulla rivista “Sleep Medicine”.
Le calze sperimentate nel corso dello studio sono quelle che vengono indossate per applicare una pressione a vene e tessuti, in modo da migliorare il ritorno venoso, ridurre i gonfiori e prevenire la formazione di coaguli quando si deve restare seduti immobili per molte ore, come accade, ad esempio, durante i lunghi viaggi in aereo.

Queste calze riducono l’accumulo di liquidi nelle gambe, liquidi che, nel corso della notte, quando si giace distesi sul letto, possono spostarsi, giungere fino al collo per l’azione della forza di gravità e favorire la comparsa della sindrome delle apnee nel sonno, disturbi che determinano l’interruzione del respiro durante il sonno e, alla ripresa della respirazione, un sonoro russare.
Gli autori dello studio si sono avvalsi della collaborazione di oltre 50 uomini affetti da problemi di apnee notturne. I soggetti sono stati suddivisi in due gruppi: i membri del primo hanno indossato calze elastiche compressive per due settimane, portandole per tutta la giornata e togliendole solo quando andavano a letto; i membri del secondo gruppo, invece, hanno indossato calzini ordinari. I partecipanti sono stati monitorati nel corso della notte per verificare quanto russassero, mentre degli elettrodi piazzati su gambe e collo consentivano di valutare lo spostamento dei liquidi.


Dopo aver analizzato i dati raccolti durante i test, i ricercatori hanno constato come, nel gruppo dei soggetti che avevano indossato calze compressive nel corso della giornata, si registrava una riduzione delle interruzioni del sonno, che passavano in media da 30 a 15 all’ora, e un minor accumulo di liquidi nel collo. Questi partecipanti, dunque, russavano meno rispetto a coloro che facevano parte del gruppo di controllo.
Gli autori dello studio osservano che l’abitudine di indossare calze elastiche compressive non può essere considerata come una vera e propria terapia, bensì come un’utile integrazione rispetto ai trattamenti convenzionali.

di Giuseppe Iorio



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