Le statistiche ci dicono che, solo in Italia, il vizio del fumo è la causa di circa 80.000 decessi all’anno, provocati da tumori, patologie dell’apparato respiratorio e malattie cardiovascolari.
Se anche voi siete degli incalliti fumatori ma avete intenzione di smettere, sappiate che, come in molti altri casi, l’alimentazione può costituire un valido alleato. Fumo e cibo sono, infatti, strettamente correlati.
È risaputo, innanzitutto, che smettere di fumare provoca un immediato aumento di peso. Non si tratta, tuttavia, di una questione esclusivamente metabolica. La nicotina, infatti, possiede un leggero effetto anoressizzante, in grado di ridurre il senso della fame.
Al contempo, è pur vero che fumare accelera, anche se di poco, il nostro metabolismo facendo sì che il nostro corpo bruci più velocemente le calorie. A questo punto sembra quasi inevitabile, dunque, che smettere di fumare equivalga ad ingrassare.
Il rapporto fumo-alimentazione non riguarda, però, esclusivamente i chili di troppo. Una dieta ben ponderata, infatti, può rappresentare un valido aiuto nel percorso verso l’emancipazione dalla sigaretta. Una ricerca del 2012, pubblicata sull’Oxford Journals con il titolo “A Longitudinal Evaluation of Fruit and Vegetable Consumption and Cigarette Smoking”, dimostrerebbe che determinati alimenti aiutano più di altri nella lotta contro la dipendenza da nicotina.
Dallo studio, condotto per un anno su un gruppo di 1000 fumatori di età superiore ai 25 anni, emerge come i soggetti che incrementano la propria dieta con maggiori quantità di frutta e verdura abbiano più possibilità di altri di riuscire nel loro intento di smettere di fumare. Secondo Joseph McClernon, uno degli autori dello studio, la questione girerebbe tutta intorno alla sazietà. Aumentando il quantitativo di frutta e verdura, infatti, ci si sente più sazi e si avverte con meno impellenza la necessità di accendere una sigaretta.
Il nesso tra fumo e cibo riguarderebbe anche il gusto. Il sapore di alcuni alimenti come carne rossa, caffè e alcol viene infatti esaltato dalla nicotina. È per questo motivo che, una volta bevuto un caffè, una birra o assaporata una bistecca, il desiderio di una sigaretta appare più palese.
Ma come si fa con i chili di troppo? Per non ingrassare, infatti, diventa fondamentale controllare quel che mettiamo sulla tavola una volta che le sigarette sono diventate solo un brutto ricordo. I dati raccolti stabiliscono che nei due anni successivi alla data fatidica in cui si spegne l’ultima sigaretta è ancora possibile guadagnare peso. Come fare, dunque, per dire addio al brutto vizio del fumo senza perdere la linea?
La dieta per smettere di fumare e quella per non ingrassare non presentano eccessive differenze. Sì, dunque, all’incremento di frutta e verdura in entrambi i casi. I veri alleati della sigaretta sono, invece, gli alimenti ad alto contenuto glicemico come pasta, pane e, in generale, i carboidrati. Questo non vuol dire che, una volta smesso di fumare, si debba anche smettere di mangiare. Limitatevi a non esagerare nelle porzioni, moderando il consumo di alcol e condimenti e prediligendo cereali integrali. Ricordatevi di assumere ogni giorno il corretto quantitativo di fibre, in modo da non incappare in fenomeni di stipsi che spesso si verificano durante la disintossicazione da nicotina. Per le prime settimane di astinenza dal fumo è, altresì, consigliabile evitare la caffeina, sostituendola, piuttosto, con infusi e tisane rilassanti.
Non dimenticate, infine, che dopo un periodo piuttosto breve le mucose della bocca, rese poco funzionali da anni di fumo, ricominceranno a fare il loro dovere. Una volta smesso di fumare, dunque, ricomincerete a sentire appieno i sapori e anche mangiare vi risulterà più piacevole.
Insomma, una scelta oculata di quel che mettete a tavola non solo vi renderà più semplice smettere di fumare, ma vi permetterà di mantenere la linea e, soprattutto, di riconquistare la salute.
di Giuseppe Iorio