Più appetito, maggiore “fame” di shopping

Quando si mette piede in un centro commerciale, sarebbe sempre opportuno andarci a stomaco pieno. Difatti, quando si ha fame, non solo aumenta la nostra propensione a fare acquisti di prodotti commestibili, ma anche quella a comprare oggetti di qualsiasi tipo.
A stabilirlo sono le conclusioni di uno studio realizzato dai ricercatori della University of Minnesota, negli Stati Uniti, e dell’Università di Hong Kong, i cui risultati sono stati recentemente pubblicati sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).

Per poter verificare gli effetti dell’appetito sulle tendenze in fatto di shopping, gli autori dello studio hanno ideato alcuni esperimenti. Per uno dei test sono state reclutate 63 persone che non avevano ancora mangiato nulla nel corso della giornata. Ad alcuni dei partecipanti è stata data una fetta di torta, mentre i restanti sono stati lasciati a stomaco vuoto. Successivamente, i soggetti sono stati chiamati a prelevare delle graffette colorate da un grosso contenitore, con la possibilità di portarne a casa gratuitamente la quantità preferita.
Confrontando il comportamento dei “sazi” con quello degli “affamati”, si è scoperto che i soggetti cui non era stata data la torta prelevavano il 70% di graffette in più rispetto a quanti avevano invece mangiato immediatamente prima, segno evidente che la fame spinge a procurarsi più oggetti anche quando si sa che questi ultimi non potranno placare il nostro appetito.


Nel corso di un altro test, invece, si è proceduto a effettuare delle interviste a 81 clienti di un grande negozio che vendeva prodotti di tipo non alimentare, così da valutarne l’appetito, la quantità di tempo trascorso nel negozio e il denaro speso. Anche in questo caso, i clienti più affamati passavano più tempo all’interno del negozio e spendevano più soldi (fino al 64% di denaro in più) rispetto ai clienti che avevano provveduto a soddisfare la propria fame prima di recarsi a far compere. Questo test ha confermato la tendenza delle persone a volersi appropriare di oggetti quando si ha appetito, a prescindere dal fatto che si debba pagare o meno per procurarsi gli oggetti.

Qual è il meccanismo alla base di questo fenomeno? Gli autori dello studio spiegano gli esiti dei test facendo riferimento a un ormone chiamato “grelina”, che viene secreto quando abbiamo fame. La grelina agisce sulla corteccia mediale prefrontale, una regione cerebrale che regola i processi decisionali e i meccanismi della ricompensa. Dunque, la grelina non ci spingerebbe soltanto a cercare degli alimenti per saziare il nostro appetito, ma influenzerebbe in generale la nostra voglia di procurarci cose.


“Il buonsenso ci inviterebbe ad evitare di andare al supermercato quando siamo affamati”, spiega la dottoressa Alison Jing Xu, una delle autrici principali dello studio. “Ma sembra che sia preferibile nutrirsi prima di impegnarsi in qualsiasi tipo di shopping”, continua la studiosa, “compreso quello online. E. quando siamo davvero affamati, dovremmo pensarci su due volte prima di comprare qualsiasi articolo, altrimenti si rischia di pentirsi degli acquisti subito dopo averli portati a termine”.
Un monito, quello della dottoressa Jing Xu, che sembra perfettamente adeguato ai giorni nostri, visto che viviamo in un’epoca che mette a nostra disposizione delle risorse tecnologiche tale da permetterci di acquistare qualsiasi cosa in qualunque momento della giornata e dovunque ci troviamo.

di Giuseppe Iorio



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