Sino a qualche anno fa, la barba era considerata un vezzo consentito quasi esclusivamente agli intellettuali e agli artisti. Oggi, invece, quello della barba è diventato un trend che raccoglie sempre più adesioni tra attori, modelli e campioni sportivi. Ma non sono soltanto i personaggi pubblici a decidere di mettere da parte il rasoio per lasciare che il proprio volto venga rivestito da una più o meno fitta peluria.
A quanto si legge su vari quotidiani e riviste, la moda della barba si è recentemente insinuata persino nel cuore di Wall Street, il più sacro dei templi della finanza internazionale, laddove, fino a non molto tempo addietro, un viso completamente rasato era considerato elemento imprescindibile al pari di giacca e cravatta; oggi, invece, aggirandosi nel distretto finanziario della Grande Mela, è possibile imbattersi in saloni da barba molto prestigiosi e, addirittura, nei cosiddetti “beard consultant”, ossia consulenti in fatto di barba, con il compito di assistere i manager più disorientati di fronte alla scelta della lunghezza e dei contorni più adatti al proprio viso e al proprio status.
Le ragioni alla base della diffusione della barba sono numerose. Naturalmente, la scelta è abbastanza pratica, visto che si evita la rasatura quotidiana, bastando una scorciatina di tanto in tanto. In secondo luogo, diversi sondaggi sul tema rivelano come un uomo con la barba venga considerato spesso più rassicurante, perfino più professionale, in molti casi. Infine, e il dettaglio è tutt’altro che trascurabile, si direbbe proprio che numerose signore apprezzino vivamente coloro che sfoggiano una barba ben curata, sostenendo che quest’ultima conferisca all’uomo un surplus di fascino misterioso, lo faccia apparire più maturo, virile, desiderabile.
Sin qui, abbiamo analizzato tutti quelli che vengono ritenuti i punti di forza di un viso barbuto. Ma, a giudicare dagli esiti di uno studio realizzato da un team di ricercatori della Aston University, con sede a Birmingham, in Inghilterra, pubblicato sulla rivista Anaesthesia e ripreso da un articolo del Daily Mail, ci sarebbero anche degli aspetti negativi nella scelta di riporre il rasoio nel suo astuccio.
Difatti, analizzando il contenuto delle mascherine chirurgiche indossate da alcuni chirurghi, gli studiosi inglesi hanno stabilito che, nelle mascherine portate dai chirurghi barbuti, la quantità di batteri presenti era molto più consistente: circa 20 mila batteri in più rispetto a quelli reperiti all’interno delle mascherine indossate dai chirurgi privi di barba.
Tuttavia, i pareri relativi agli inconvenienti determinati da questi batteri sono poco omogenei.
Da un lato, c’è chi, come la dottoressa Carol Walker, specialista in tricologia, sottolinea come i rischi della barba, per quanto lievi, vadano tenuti in conto: infezioni della pelle più frequenti causate da incrostazioni o eritemi dovuti ai batteri e, inoltre, possibilità di trasferire i germi che si annidano nei peli ad altre persone, vedi il caso dello stafilococco quando si ha il raffreddore.
Dall’altro, invece, ci sono esperti, tra cui il professor Hugh Pennington, docente di batteriologia all’Università di Aberdeen, Scozia, per i quali i batteri presenti nella barba sarebbero gli stessi che si trovano sulla pelle e, di conseguenza, non ci sarebbero rischi supplementari di infezioni e trasmissioni di contagio.
di Giuseppe Iorio