Troppe lodi ricevute da bambini, così si diventa narcisisti

Per molti genitori, i propri figli sono bambini speciali, diversi dagli altri, più intelligenti e in gamba. La convinzione che i propri bimbi siano superiori rispetto ai loro coetanei è, in molti casi, così forte e radicata da venire trasmessa ai piccini tramite una pletora di complimenti pronunciati in ogni circostanza. Se vi state chiedendo quali possano essere gli effetti collaterali di un comportamento simile, possiamo fornirvi la risposta che vi darebbe un team di studiosi dell’Università di Amsterdam e della Ohio University: a furia di elogi ripetuti, i pargoletti potrebbero diventare narcisisti, ossia mostrare le caratteristiche tipiche del disturbo narcisistico di personalità, come l’essere vanitosi, egocentrici, presuntuosi e privi di empatia e il ritenersi affascinanti e degni di ammirazione.


I ricercatori dei due atenei hanno studiato il fenomeno avvalendosi di 565 bambini con età compresa tra i 7 e i 12 anni, la fase in cui si manifestano i primi tratti tipici della personalità narcisistica. Insieme ai bambini, sono stati esaminati anche i genitori e i loro comportamenti tipici nell’interazione con i figli.
I dati da analizzare sono stati raccolti tramite una serie di questionari assegnati ai partecipanti a più riprese, nell’arco di un anno e mezzo. Attraverso le domande formulate, gli studiosi hanno potuto valutare quale fosse il livello di narcisismo e di autostima di ciascun bambino, e quale fosse l’atteggiamento prevalente dei genitori.
Esaminando le informazioni ottenute dal vasto campione testato, gli autori dello studio sono giunti alla conclusione che i bambini ai quali venivano riservate le maggiori quantità di lodi, i ragazzi che i propri genitori giudicavano in modo eccessivamente e ingiustificatamente positivo, tendevano a manifestare tratti più vistosi della personalità narcisistica.

Le conclusioni cui sono giunti gli studiosi risultano in linea con la teoria dell’apprendimento sociale, secondo la quale, appunto, i bambini svilupperebbero tendenze narcisiste quando i genitori li sopravvalutano, instillando in loro la convinzione di essere superiori rispetto ai propri pari età. Verrebbe invece smentita la teoria psicoanalitica, che ipotizza la genesi del disturbo nello scarso affetto e nell’insufficiente apprezzamento trasmessi al bambino dai genitori, elementi che andrebbe a stimolare nel piccolo la necessità di piazzarsi su un piedistallo per ottenere da altri l’approvazione non concessa dai genitori.


Dunque, trattare i propri figlioletti come degli esseri speciali risulta controproducente. Nondimeno, non bisogna cadere nell’eccesso opposto, facendo mancare l’adeguato calore emotivo al bambino, perché, come sottolineano gli autori dello studio, il livello di autostima di quest’ultimo dipende appunto dalla sensazione di sentirsi apprezzato dai propri genitori. In sostanza, concludono gli studiosi, bisognerebbe insegnare ai genitori in che modo esprimere l’amore verso i propri figli senza il rischio di far insorgere in loro la convinzione di essere superiori agli altri e di meritare un trattamento privilegiato.

di Giuseppe Iorio



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