Diffusesi negli ultimi anni per le loro notevoli, e talora enfatizzate, proprietà benefiche, le Bacche di Acai sono il frutto della pianta di Açai (Euterpe oleracea), una palma appartenente alla famiglia delle Arecaceae.
Utilizzata dalle popolazioni indigene per la produzione del celebre palmito, l’açai è originaria delle foreste pluviali dell’America Latina, in particolar modo del Brasile.
La pianta si presenta come una palma poderosa, che può raggiungere l’altezza di ben 20 metri. Il frutto è una drupa violacea, simile a un acino d’uva spina, povera di polpa e contenente un unico seme. I frutti sono raccolti in grosse pannocchie, ognuna delle quali contiene fino a novecento bacche. Il nome della pianta deriva dal termine ïwasa’i, che nella lingua nativa significa “frutto che espelle l’acqua”.
Per secoli le bacche di Acai sono state uno degli alimenti base dell’alimentazione dei nativi, che hanno sempre considerato l’açai come un vero e proprio “albero della vita”, in grado di infondere forza e audacia a chiunque se ne alimentasse.
Bacche di Acai: Proprietà Nutrizionali e Benefici
L’energica domanda internazionale ha moltiplicato ingentemente la coltivazione della pianta in tutto il Sudamerica. Ma quali sono i benefici riconosciuti delle bacche di acai?
Considerate, per le virtù nutrizionali, simili ai mirtilli, le bacche di Acai sono innanzitutto dei potenti antiossidanti, in grado cioè di rallentare l’invecchiamento cellulare contrastando l’azione dei radicali liberi.
Da un punto di vista strettamente nutrizionale, le bacche dell’açai hanno tra i principali costituenti antocianine, fenoli, flavonoidi, proantocianidine, xantoni, ma anche Omega 3, Omega 6 e Omega 9, nonché le vitamine A, B1, B2, B3, C e soprattutto vitamina E.
Tra i sali minerali annoveriamo calcio, fosforo, ferro e potassio. È proprio la copiosa presenza di vitamine, minerali, acidi grassi monoinsaturi e antiossidanti a giustificare le proprietà della pianta. Da rilevare è anche il considerevole quantitativo di fibre e il buon livello proteico.
Tali caratteristiche hanno fatto sì che alle bacche di acai venissero riconosciute le più disparate proprietà medicamentose, tanto da farne un vero e proprio alimento-panacea. Oltre alle virtù antiossidanti, alle bacche di acai vengono attribuite qualità antitumorali, antivirali, dimagranti, tonificanti, stimolanti, antietà e ipotensive.
Integrare la propria alimentazione con le bacche di acai, inoltre, parrebbe essere un toccasana per chi soffre di diabete, malattie cardiovascolari, insonnia, disturbi della circolazione sanguigna e patologie del sistema immunitario.
Le bacche di acai potrebbero altresì rappresentare un valido aiuto contro diarrea, costipazione e la maggior parte dei disturbi del colon. Esse sono infine presentate come una cura naturale per pelle secca, eczema, psoriasi ed anche per sveltire la guarigione di tagli e ferite.
Uno studio condotto dal National Institute of Medicine ha dimostrato che l’assunzione della polpa contribuirebbe in maniera significativa a ridurre le conseguenze nefaste di una dieta ricca di grassi.
Uno studio americano apparso nel 2008 sul Journal of Agricultural and Food Chemistry, invece, ha sottolineato come le decantate virtù antiossidanti delle bacche di acai siano in realtà di ben irrisoria portata se confrontate con quelle di altri alimenti come la melagrana, il succo dell’uva fragola, il vino rosso, il mirtillo e il succo di ciliegia, ma siano invece superiori a quelli di arance, mele e tè.
È facile concludere che circa le effettive proprietà di questo frutto sudamericano, il mondo della scienza abbia pareri contrastanti.
Bacche di Acai: Consigli d’Uso e Controindicazioni
Nonostante il vero e proprio boom sia relativo agli ultimi anni, le bacche di Acai sono presenti sul mercato già dal 1980. È possibile acquistarle sotto forma di succo, compresse o marmellata. Possono essere consumate da sole o aggiunte ad altri alimenti. Le bacche di acai, dal sapore dolciastro, vengono anche adoperate semplicemente per insaporire piatti di carne o di pesce.
Le controindicazioni legate all’assunzione sono molteplici. In soggetti particolarmente sensibili possono infatti provocare bruciore di stomaco e aumento della pressione arteriosa.
Prima di assumerle è consigliabile chiedere un consulto al proprio erborista di fiducia.
di Giuseppe Iorio