La Paralisi del Sonno

Paralisi del Sonno: Definizione e Leggende Popolari

È un’esperienza terrificante che ad alcune persone può capitare una o due volte nel corso della vita, mentre può diventare una spiacevole consuetudine per altre. Ci riferiamo a quel disturbo del sonno caratterizzato dall’impossibilità di muoversi e di parlare che si verifica poco prima di addormentarsi oppure al risveglio e che viene spesso accompagnato da allucinazioni.
Si tratta della cosiddetta “Paralisi del Sonno”, fenomeno che viene già registrato agli albori della civiltà, presso i babilonesi, i quali vedevano nello spaventoso evento il segno dell’intrusione di un demone chiamato “Lilitu”.
Nel corso dei secoli, si è continuato a interpretare questo peculiare disturbo del sonno come la manifestazione della presenza di esseri spettrali che, nottetempo, facevano visita agli uomini per terrorizzarli. E così, troviamo le Lamie del mondo greco, seducenti figure pre-vampiresche per metà umane e per metà animali che seducevano gli uomini per poi divorarli e che venivano considerate responsabili della paralisi del sonno.


Questi creature infernali sono ancora presenti nella tradizione medioevale, indicate quali responsabili delle intrusioni notturne e delle agghiaccianti sensazioni provate dalle malcapitate vittime. Nel folklore campano, invece, la paralisi nel sonno viene spiegata con l’intervento della Janara, strega che si diverte a soffocare le persone nel sonno, mentre nelle credenze abruzzesi e umbre, l’essere soprannaturale responsabile del fenomeno viene chiamata Pandafeche.

Paralisi del Sonno: Cause

A determinare le manifestazioni del disturbo è il rilascio, dopo il risveglio oppure prima di passare dalla veglia al sonno, degli ormoni responsabili del rilassamento muscolare della fase Rem. Questi ormoni immobilizzano il nostro corpo mentre dormiamo per evitare che si possano imitare i gesti compiuti in sogno e, dunque, esporsi al pericolo di farsi del male.

I fattori che possono favorire l’insorgenza del disturbo sono essenzialmente da ricercare in un sonno insufficiente o irregolare. Molto spesso, poi, la paralisi del sonno si presenta nei pazienti affetti da narcolessia. Anche la genetica sembra avere la sua rilevanza, in quanto il disturbo si manifesta di frequente in persone con familiari affetti dallo stesso problema.

Paralisi del Sonno: Sintomi

Gli episodi possono verificarsi sia prima di addormentarsi (paralisi ipnagogica) che al risveglio (paralisi ipnopompica). Di durata compresa tra pochi secondi e alcuni minuti, tali episodi sono caratterizzati dall’incapacità di muovere i muscoli nonostante si sia svegli e coscienti. Una situazione che determina nel soggetto uno stato di angoscia, di ansia, talora di panico.
Sopra, si descriveva la paralisi del sonno come un’esperienza raccapricciante, che la cultura popolare ricollegava all’intervento di presenze soprannaturali.
Tale associazione si deve alle allucinazioni che accompagnano sovente la paralisi. Si tratta della percezione di un minaccioso intruso nei pressi del letto, non di rado sotto forma di spettro o di mostro che si approssima emettendo suoni sinistri, della sensazione di avvertire una soffocante pressione sul petto, dell’impressione di fluttuare o di uscire dal proprio corpo.


Paralisi del Sonno: Prevenzione e Terapia

Considerato che uno dei principali fattori all’origine del disturbo è un riposo non soddisfacente, per quantità e qualità, il primo obiettivo da raggiungere consiste nel cercare di regolarizzare il sonno.
A tal fine, occorre andare a letto e svegliarsi sempre agli stessi orari, provando a evitare disturbi esterni come tablet e smartphone lasciati accesi nel corso della notte, fare in modo da eliminare i rumori fastidiosi, stare alla larga da bevande contenenti caffeina, alcolici e sigarette prima di coricarsi e optare invece per una tisana rilassante o un bagno distensivo.
Anche un po’ di esercizio fisico da praticare poco prima di andare a letto favorirà un sonno sereno.
Altro elemento da tenere in considerazione è la posizione in cui si dorme: quella supina (sdraiati sulla schiena) può favorire gli episodi di paralisi notturna, quindi è opportuno variarla, così da favorire il rilassamento dei muscoli e rendere meno rigida la postura.

Nei casi più gravi, quando il disturbo diventa cronico, bisogna rivolgersi al medico curante o allo specialista per risolvere il problema. Spesso, come forma di terapia farmacologica, vengono somministrati al paziente degli antidepressivi triciclici.

di Giuseppe Iorio



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