Fumo, Batteri Mangia-Nicotina per smettere

Smettere di Fumare

Tra qualche tempo, la controversa sigaretta elettronica potrebbe venire spenta definitivamente, lasciando il posto a un metodo più efficace per dire addio al vizio del fumo. Difatti, se i risultati di una sperimentazione portata avanti dagli studiosi dello Scripps Research Institute di La Jolla, in California, troveranno ulteriori conferme, si potranno sfruttare le doti di un particolare batterio “mangia-nicotina” per intervenire sul meccanismo della ricompensa, meccanismo alla base delle varie dipendenze, ivi compresa quella da fumo.


Il batterio in questione, denominato “Pseudomonas putida”, produce enzimi che sembrano in grado di andare alla ricerca della nicotina presente nell’organismo e di eliminarla prima che la stessa possa raggiungere il cervello. In questo modo, l’enzima in questione impedisce che la nicotina generi le sensazioni di piacere, di eccitazione di sollievo che usualmente produce.

I ricercatori californiani hanno pubblicato le conclusioni del loro studio sulla rivista “Journal of American Chemical Society”. Nel corso della ricerca, hanno sperimentato le virtù del batterio su un gruppo di topi. I roditori sono stati esposti al fumo di sigaretta. Successivamente, si è testata l’azione del batterio Pseudomonas putida sulla nicotina presente nel loro organismo.
Ebbene, gli enzimi prodotti dal microrganismo si sono dimostrati capaci di eliminare la nicotina dalla circolazione sanguigna entro 15 minuti circa; un risultato notevole se pensiamo al fatto che questa sostanza, di solito, resta presente nel sangue per 2-3 ore prima di venire smaltita.


“La nostra ricerca”, sostiene il dottor Kim Janda, “è nella fase iniziale del processo di sviluppo del farmaco, ma lo studio ci dice l’enzima ha le proprietà giuste per poter diventare un successo terapeutico”. E, per spiegare in modo tanto sintetico quanto efficace le caratteristiche dell’azione dispiegata dal microrganismo, il dottor Janda aggiunge: “Il batterio è come un piccolo Pac-Man. Va avanti e mangia nicotina”.

Dunque, la prospettiva degli studiosi è quella di proseguire con le sperimentazioni e poi, in futuro, mettere a punto un farmaco rivolto a quanti intendono dire addio alle cosiddette “bionde”. Secondo le loro stime, si tratterebbe di un metodo con altissime percentuali di riuscita, efficace addirittura nell’80-90% dei casi.

di Giuseppe Iorio



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