Il Cachi o Kaki (Diospyros kaki) è un antichissimo albero da frutto originario dell’Asia orientale, classificato nella famiglia delle Ebenacee.
Si tratterebbe, secondo alcuni studi, di uno dei primi alberi coltivati dall’uomo, probabilmente nella zona centro-meridionale della Cina, dove è noto anche sotto i nomi di “mela d’Oriente” e “albero dalle sette virtù”.
Descritto dai botanici alla fine del Settecento e importato in Occidente nell’Ottocento, l’albero di cachi è oggi diffuso in tutta Italia, principalmente in Campania e in Emilia. Nel napoletano, in particolare, è conosciuto con il nome di “legnasanta” in quanto il frutto, una volta aperto, mostrerebbe un’immagine di Cristo in croce.
Dall’albero deriva l’omonimo frutto, che giunge a maturazione nei mesi di ottobre-novembre. Si tratta di una bacca sferoidale, dalla buccia liscia di un colore arancione piuttosto intenso. All’interno vi è una polpa sugosa, dal sapore particolarmente zuccherino. Il cachi, per le sue proprietà nutrizionali, è uno dei frutti cardine delle tavole autunnali.
Cachi: Proprietà Nutrizionali e Benefici
Con le sue circa 70 calorie per 100 grammi, il cachi rientra tra i frutti più calorici. Sconsigliato, a causa del notevole quantitativo di zuccheri, ai diabetici e a chi è a dieta, il cachi si compone per l’80% di acqua e per il 16-18% circa di zuccheri. Le restanti quantità sono costituite da fibre (2,5%), proteine (0,6%) e grassi (0,3%). Il cachi è inoltre una fonte di vitamina C e di betacarotene.
Grazie al cospicuo contenuto di zuccheri, il cachi è, innanzitutto, un frutto dalle grandi proprietà energetiche, che si presta ad essere assunto da chi studia o fa sport e, in generale, da chi soffre di stress psicofisico.
Le buone quantità di sali minerali (principalmente potassio, seguito da fosforo, magnesio, calcio e sodio), inoltre, ne fanno un ottimo alimento dalle proprietà diuretiche e depurative.
La considerevole presenza di fibre, poi, spiega le proprietà lassative del frutto, che lo rendono un rimedio diffusamente impiegato contro la stitichezza.
Consigliato a chi soffre di astenia o stress, il cachi è anche raccomandato nei casi di patologie epatiche e come alimento disintossicante, da assumere in seguito ad una cura a base di antibiotici.
Tra le sue virtù vi è, inoltre, quella di riequilibrare il funzionamento della flora batterica intestinale e di ottimizzare le attività di pancreas, milza e stomaco.
La vitamina C e il betacarotene, infine, hanno una funzione antiossidante, che rallenta l’invecchiamento delle cellule e rende più sopportabile il dolore durante il ciclo mestruale.
Cachi: Consigli d’Uso
In caso di stipsi, si consiglia di assumere uno o due cachi al mattino, privi di buccia e di semi. Occorre prestare attenzione alla maturazione. Se consumato acerbo, infatti, il cachi ha proprietà astringenti. In commercio è possibile trovare diverse varietà, che si distinguono principalmente per la polpa che, in alcuni casi, è più dura e compatta.
Il cachi può essere consumato da solo o come ingrediente di dolci e confetture. La consistenza gelatinosa lo rende particolarmente adatto ad essere trasformato in budino. Se acquistato prima della piena maturazione, il cachi può anche essere essiccato. Il processo di essiccazione non compromette le proprietà organolettiche, che rimangono invariate.
Il consumo di cachi è controindicato, come già evidenziato, nei diabetici e nelle persone sovrappeso.
di Giuseppe Iorio