Grazie al suo sapore delicato, alla morbidezza delle foglie e alla facilità con cui può essere coltivato nell’orto e in vaso, il Songino, di cui si usano le foglie fresche in insalata, è una pianta la cui diffusione è molto aumentata negli ultimi due o tre decenni.
Il suo nome scientifico è Valerianella Locusta e appartiene alla medesima famiglia della Valeriana Officinalis, notoriamente adoperata in ambito fitoterapico per le sue virtù sedative. I nomi dialettali con cui viene indicata la pianta sono valerianella, dolcetta, lattughella e gallinella.
Si tratta di una pianta erbacea annuale oppure biennale a seconda del periodo in cui viene seminata, molto diffusa in tutto il Mediterraneo e nelle zone a clima temperato. Può raggiungere un’altezza di 30-40 cm, ha un fusto eretto, delle foglie a forma di spatola, di colore verde, e piccoli fiori di colore bianco o azzurro.
Le varietà di songino disponibili sono due. La prima, detta “valerianella verde a cuore pieno”, ha foglie corte, è molto resistente al freddo e si presta particolarmente alla coltivazione in orti familiari. La seconda, chiamata “valerianella d’Olanda”, ha foglie più lunghe e sottili rispetto alla prima varietà, è più sensibile al freddo e risulta più adatta alla coltivazione in serra.
Songino: Proprietà e Benefici
Il songino è ricco di acqua, di provitamina A, di vitamina B9 e C, di sali minerali come ferro, fosforo e potassio, di fibre. Ha un apporto calorico molto contenuto, solo 20 calorie per ogni etto, quindi si adatta a qualsiasi regime alimentare, in particolare alle diete ipocaloriche.
Questa pianta è utile per rinforzare i capillari e favorire la circolazione del sangue. Inoltre, essendo dotata di proprietà lassative, si rivela particolarmente indicato in caso di stitichezza. Infine, il songino stimola le attività di fegato e reni.
Songino: Come Coltivarlo
Il songino può essere seminato per buona parte dell’anno. Bisogna evitare però i periodi eccessivamente caldi e quelli eccessivamente freddi. Non va esposta direttamente al sole durante l’estate e alle temperature inferiori agli zero gradi nel corso dell’inverno.
Come detto, può essere coltivato sia in vaso che in orto. Il vaso dev’essere profondo non meno di 25 centimetri e largo almeno 20 centimetri e va riempito con una miscela costituita da tre quarti di terriccio da orto e un quarto di sabbia.
La pianta richieda quantità d’acqua variabili a seconda del periodo dell’anno (maggiori quando le temperature sono più calde, minori quando diventano più fredde). In particolare, in estate, la pianta va innaffiata nelle ore meno calde del giorno, sia per evitare che l’acqua possa evaporare rapidamente sia per scongiurare il pericolo di sviluppo di parassiti.
di Giuseppe Iorio