Obesità, problemi di “contagio” tra coniugi

Data la crescente diffusione di problemi di sovrappeso e obesità a livello globale, qualche volta capita di leggere articoli di quotidiani e riviste che utilizzano, a proposito dei chili extra, definizioni come “epidemia”.
Il riferimento a questo metaforico contagio sociale relativo al peso in eccesso risulta particolarmente calzante quando si analizza il fenomeno nell’ambito dei rapporti tra persone sposate. A quanto pare, infatti, se uno dei due partner ingrassa, l’altro ha la tendenza a seguirne le sorti.
La conferma arriva da uno studio realizzato dai ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora (Stati Uniti) e pubblicato sulla rivista “American Journal of Epidemiology”.


La dottoressa Laura K. Cobb e alcuni suoi colleghi hanno analizzato dati relativi all’indice di massa corporea (IMC) di circa 4 mila coppie di coniugi, coppie monitorate per 25 anni. All’inizio dello studio, solo il 23% degli uomini e il 25% delle donne risultava obeso.
Esaminando le informazioni raccolte, i ricercatori hanno potuto notare come il contagio tra partner fosse effettivamente presente. Difatti, se una donna diventava obesa nel corso degli anni di follow up, il marito non obeso aveva il 78% di probabilità in più di imitarla, vedendo dunque aumentare il proprio IMC fino a superare la soglia dei 30 punti (valore che segna l’inizio della condizione di obesità). Analogo fenomeno è stato riscontrato nel caso in cui fosse il marito a diventare obeso: la donna non obesa, in questo caso, aveva l’89% di probabilità in più di vedere incrementare il proprio girovita fino a raggiungere l’obesità.

Quando il coniuge diventa obeso”, scrivono gli autori dello studio, “si ha quasi il doppio del rischio di diventare obesi a propria volta”.
La spiegazione del “contagio” non è particolarmente complessa. Risulta infatti abbastanza intuitivo immaginare che una coppia di persone sposate condivida le stesse scelte alimentari, anche quelle poco salutari, e spesso pratichi il medesimo livello di attività fisica.

Assodato che questo processo imitativo vale per i cattivi esempi, è lecito chiedersi se un partner che invece decida di migliorare il proprio stile di vita, abbandonando le abitudini meno sane, possa fungere da pungolo per l’altro partner. In questo senso, segnaliamo uno studio inglese che ha dato risposta affermativa a tale domanda.

Diffusione attuale dell’obesità e stime per i prossimi anni

In base ai dati comunicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la condizione di obesità su scala mondiale è raddoppiata negli ultimi 35 anni. Attualmente, gli adulti sovrappeso rappresentano il 35% della popolazione mondiale, e l’11% di questi ultimi risultano obesi. Il problema inizia a interessare seriamente anche le fasce della popolazione più giovani, con una stima di oltre 40 milioni di bambini al di sotto dei 5 anni sovrappeso in tutto il mondo.


Le previsioni per il futuro, poi, sono tutt’altro che rassicuranti. Nel corso del Congresso Europeo sull’Obesità svoltosi a Praga lo scorso maggio, l’OMS ha comunicato le proprie valutazioni sulle ipotesi di diffusione dell’obesità nei prossimi 15 anni.
Secondo i calcoli dell’OMS, nell’anno 2030, qui in Italia, il 70% degli uomini e il 50% delle donne risulteranno sovrappeso. Un aumento considerevole, considerando che i dati rilevati nel 2010 vedevano sovrappeso il 58% della popolazione maschile e il 39% di quella femminile. Incremento notevole anche per quanto riguarda il tasso di obesità, che passerebbe, per gli uomini, dal 12% del 2010 al 20% del 2030 e, per le donne, dal 10% del 2010 al 15% del 2030.

Peraltro, a rendere ancora più sinistro il quadro tracciato da tali previsioni è l’osservazione che l’Italia, a dispetto dei dati appena riportati, sarebbe da considerarsi uno dei Paesi Europei più “snelli”.
Difatti, nel 2030, in Irlanda si conteranno 9 uomini su 10 sovrappeso, la metà dei quali obesi. Il Belgio, invece, avrà il primato del tasso di sovrappeso femminile più alto del continente, ossia l’89% di donne con problemi di chili extra.
Uno scenario, quello appena delineato, che rende assolutamente prioritaria la necessità di prevenire e combattere l’obesità con nuove e più efficaci strategie.

di Giuseppe Iorio



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