Un bambino che presenta febbre potrebbe essere, per un genitore, motivo di particolare apprensione. Difatti, non sempre si hanno certezze sul modo per gestire correttamente il malanno.
Se si agisce senza aver consultato un pediatra, facendo magari affidamento su metodi tradizionali, è possibile commettere qualche errore. In questo modo, il proprio intervento, invece di favorire il processo di guarigione del bimbo, potrebbe rivelarsi controproducente.
Nel corso del recente 34° Congresso Nazionale di Antibioticoterapia in Età Pediatrica, gli esperti hanno fornito un decalogo stilato appositamente per venire incontro alle esigenze dei genitori alle prese con responsi del termometro preoccupanti per la salute del bambino.
Si tratta delle Linee guida sulla gestione della febbre in età pediatrica, che potete leggere di seguito.
- Per i bambini che hanno meno di 4 settimane, viene raccomandata la misurazione ascellare con termometro elettronico. Per i bambini che hanno più di 4 settimane, è possibile utilizzare sia la misurazione ascellare con termometro elettronico sia quella timpanica con termometro a infrarossi.
- Nei bambini con età inferiore ai 5 anni, è opportuno evitare di misurare la temperatura del corpo per via rettale, in quanto si tratta di procedura abbastanza invasiva e fonte di disagio per il piccolo.
- Da evitare, in ogni caso, la misurazione della temperatura per via orale.
- Salvo non si verifichino casi di ipertermia, è buona norma non fare uso di mezzi fisici per far calare la temperatura. Dunque, niente borse con ghiaccio, esposizione a correnti di aria fresca, panni imbevuti di acqua o frizione della pelle con alcool.
- I due farmaci antipiretici raccomandati per la terapia della febbre in età pediatrica sono il paracetamolo e l’ibuprofene. Quanto ai dosaggi, devono essere rispettati quelli standard, tenendo conto del peso del bambino e non della sua età.
- Questi due farmaci vanno comunque utilizzati solo se, oltre alla febbre, il bambino presenta un quadro di malessere generale.
- L’uso di uno solo di questi due farmaci ha effetti terapeutici sicuri, mentre circa l’uso alternato di paracetamolo e ibuprofene vi sono scarse evidenze scientifiche, quindi è raccomandabile usare uno solo dei due farmaci.
- In caso di convulsioni febbrili, non bisogna utilizzare né paracetamolo né ibruprofene.
- I medicinali contenenti acido acetilsalicilico, come l’aspirina, sono sconsigliati in età pediatrica a causa del rischio di Sindrome di Reye, una patologia che provoca il deperimento di vari organi e che può avere esiti letali.
- Anche se una febbre caratterizzata da temperature elevate non indica necessariamente il rischio di infezioni batteriche gravi, va comunque sottolineato che la febbre alta può indicare la presenza di infezioni batteriche gravi in alcune circostanze, come nel caso in cui il bambino abbia età inferiore ai 3 mesi.
di Giuseppe Iorio