Il Retrorunning (o Corsa all’indietro)

Attività fisica (corsa)

Correre all’indietro, a mo’ di gambero, può sembrare un’idea alquanto bizzarra. Ma, a giudicare dalle varie manifestazioni internazionali e dal discreto numero di praticanti della disciplina, sarebbe il caso di vincere le eventuali perplessità e riconoscere a questa variante del running una propria dignità.
Il cosiddetto Retrorunning, o Backward Running, ha origine negli Stati Uniti negli anni ’80 del secolo scorso e, pur non avendo mai suscitato particolare clamore mediatico, sono comunque decine di migliaia le persone in tutto il mondo che hanno deciso di sperimentare queste inconsuete modalità di corsa. Probabilmente, alla base di questa scelta c’è il buon numero di calorie che il retrorunning consente di bruciare, oppure i benefici che apporta alla postura o, ancora, il fatto che, rispetto alla corsa ordinaria, questo tipo di attività fisica offre maggiori garanzie rispetto al rischio di traumi muscolari o articolari.


I primi passi…all’indietro

Il retrorunning non è una disciplina cui ci si può avvicinare senza adeguata preparazione fisica. Da questo punto di vista, prima di cimentarsi nella corsa all’indietro, è opportuno essere capaci di correre in avanti per almeno 25-30 minuti.

Bisogna procedere in modo graduale, iniziando con brevi tratti all’indietro da alternare a tratti corsi normalmente, così da abituarsi pian piano alla modifica degli schemi motori richiesti dalla disciplina e imparare a muoversi con una buona padronanza dei gesti.
In tal senso, una scelta sicura ed efficace potrebbe essere quella di allenarsi insieme a un’altra persona che corra in avanti, così da avere una guida in grado di fornire le indicazioni opportune per evitare il rischio di cadute mentre si effettuano i primi allenamenti di retrorunning.

Considerate le difficoltà tecniche dovute all’esigenza di girarsi per guardare dietro di sé mentre si corre, il terreno ideale per i primi approcci al retrorunning è la pista di atletica leggera, non solo per l’ovvia assenza di ostacoli pericolosi, ma pure per la presenza delle corsie. Difatti, seguendo le strisce che delimitano queste ultime, sarà possibile orientarsi perfettamente senza il bisogno di voltarsi.

Come correre

Per quanto concerne gli aspetti tecnici del retrorunning, la corsa all’indietro non è così dissimile rispetto a quella ordinaria. Bisogna tenere la schiena ben dritta e appoggiare la punta dei piedi a terra, con le ginocchia poco piegate.
Molto importante è l’azione delle braccia, che consentono di mantenere l’equilibrio e aiutano nella spinta. La testa e le spalle vanno tenute ruotate per verificare il percorso, soprattutto appena si inizia a praticare quest’attività e si ha ancora poca dimestichezza con la tecnica di corsa. Tuttavia, dal momento che ruotare la testa non è particolarmente comodo e non favorisce certo l’equilibrio, i praticanti più esperti tendono a procedere quasi senza girarsi a guardare dietro, in quanto visionano il percorso in anticipo e lo memorizzano con l’ausilio di alcuni punti di riferimento.


Ideale per le Articolazioni

Il retrorunning consente di non sovraccaricare le articolazioni e di ridurre in modo significativo il rischio di infortuni ai muscoli. Questo accade perché, quando si corre all’indietro, vi è maggior forza di spinta e minor forza di frenata, con conseguenze benefiche sulle articolazioni.
Inoltre, mentre la corsa in avanti necessita di un minor numero fibre muscolari sottoposte a sforzi maggiori, quella all’indietro impiega un numero maggiore di fibre muscolari ma richiede a queste ultime uno sforzo minore, il che si traduce in minori rischi di lesioni muscolari.

di Giuseppe Iorio



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