Meno auto e più pasti a casa per stare meglio, lo dicono gli scienziati

Correre per dimagrire

Lo stile di vita che adottiamo ha un impatto sulla salute superiore rispetto a quanto molti di noi non credano. A riprova di quanto appena affermato, possiamo riportare alcuni esempi di comportamenti che, pur non sembrando a prima vista così influenti sul nostro stato di forma, in realtà contribuiscono a ridurre il rischio di sovrappeso e obesità, diabete e problemi cardiovascolari.
Si tratta di alcune abitudini quotidiane che sono state oggetto degli studi realizzati dai ricercatori di vari Paesi intervenuti nel corso delle Sessioni Scientifiche 2015 dell’American Heart Association.

Secondo tre studi presentati nel corso di questo evento (svoltosi a Orlando, in Florida, tra il 7 e l’11 Novembre), a fare la differenza tra condizioni di salute generale buone e condizioni meno rassicuranti potrebbero essere anche le seguenti abitudini: prendere i mezzi pubblici al posto dell’auto per recarsi al lavoro, vivere in un quartiere in cui è possibile andare a fare spese a piedi, consumare prevalentemente pasti fatti in casa invece che mangiare al ristorante o al fast-food.


La prima ricerca è stata realizzata dagli esperti del Moriguchi City Health Examination Center di Osaka, in Giappone, e diretta dal dottor Hisako Tsuji. Gli studiosi nipponici hanno preso in esame poco meno di 6 mila soggetti di età compresa tra i 49 e i 54 anni. I partecipanti sono stati dapprima intervistati sulla propria dieta, sull’attività fisica svolta e sul mezzo tramite cui raggiungevano il posto di lavoro. Poi, sono stati sottoposti ad esami per verificarne lo stato di salute generale.
Incrociando i dati raccolti, gli autori dello studio hanno potuto rilevare come le persone che si recavano al lavoro con bus, treno e metropolitana potessero essere considerati maggiormente in salute rispetto a quanti, invece, usavano la propria auto per raggiungere l’ufficio. In particolare, l’uso dei mezzi pubblici veniva associato al 27% di probabilità in meno di soffrire di ipertensione, al 34% in meno di incidenza del diabete e addirittura a un meno 44% di rischio di sovrappeso.
A spiegare la presenza di questa correlazione tra impiego dei mezzi pubblici e minori rischi per la salute dovrebbe essere, secondo gli autori dello studio, l’esercizio fisico che si svolge inconsapevolmente spostandosi camminando, spesso anche rapidamente, tra la propria abitazione, le varie fermate dei mezzi pubblici e il posto in cui si lavora. Esercizio quotidiano che, invece, non viene svolto da chi usa l’automobile.

Considerazioni simili valgono per i risultati del secondo studio, quello portato a termine dai ricercatori dell’Institute for Clinical Evaluative Sciences di Toronto, in Canada, e diretto dalla dottoressa Maria Chiu.
In questo caso, sono state prese in esame 1057 persone, suddivise in due gruppi, a seconda che vivessero in quartieri dove si poteva passeggiare anche per andare a fare spese oppure in quartieri in cui, non essendo possibile andare in giro a piedi, era necessario prendere l’auto.
Anche secondo gli scienziati canadesi, tenere più spesso la macchina in garage giova alla salute cardiovascolare; difatti, la possibilità di camminare per svolgere le commissioni quotidiane corrispondeva a un dimezzamento del rischio (il 54% in meno) di problemi di pressione alta rispetto a chi era invece costretto a spostarsi in auto.


Infine, una terza ricerca, realizzata dagli studiosi dell’Università di Harvard, nel Massachusetts (Usa), ha verificato gli effetti positivi del cibo cucinato in casa rispetto a quello preparato fuori. Il dottor Geng Zong e i suoi colleghi hanno analizzato i dati relativi a 100 mila persone, le cui scelte alimentari e il cui indice di massa corporea sono stati monitorati per 36 anni.
Gli autori dello studio hanno osservato come le persone più inclini a consumare un maggior numero di pasti a casa tendessero a risultare meno esposte al rischio di sviluppare patologie come il diabete. In particolare, coloro che mangiavano cibo cucinato in casa almeno 11 volte a settimana potevano contare su una riduzione del rischio di andare incontro al diabete di tipo 2 stimata nel 13%.

In sintesi, le conclusioni delle ricerche descritte sopra ci indicano come, in alcuni casi, possa bastare davvero poco, qualche dettaglio apparentemente trascurabile, per sentirsi meglio.

di Giuseppe Iorio



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