Nel nostro Paese, sono circa 5 milioni le persone colpite da osteoporosi, patologia caratterizzata dal deterioramento microstrutturale del tessuto osseo, che provoca una maggiore fragilità delle ossa e un maggior rischio di fratture. E le fratture sono davvero molto frequenti. In Italia, se ne contano 230 mila ogni anno, buona parte delle quali dovuta proprio ai problemi di fragilità ossea conseguenti all’osteoporosi, malattia che colpisce soprattutto le donne dopo la menopausa: una su quattro dopo i 50 anni e una su tre dopo i 60 anni.
Questi alcuni dei dati forniti dagli esperti della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (Siot), riunitisi di recente a Roma in un congresso nel corso del quale sono state commentate anche le regole da osservare ogni giorno per proteggere le ossa dal rischio di fratture e altri danni.
Dunque, proprio a beneficio di tutte le persone con problemi di osteoporosi, la Siot ha diffuso un decalogo che, se correttamente applicato, permette di rinforzare le ossa e mantenerle in buona salute.
- La prima regola è rappresentata da una particolare attenzione alla dieta, che deve essere equilibrata e garantire un buon apporto di vitamina D, ma anche delle vitamine B12, C e K, e poi di calcio, proteine e fibre. La vitamina D è presente in vari alimenti, ad esempio nel salmone, nelle aringhe, nel tonno e nelle sardine, mentre il calcio è contenuto in latte e latticini, ma anche in cibi di origine vegetale come sesamo, noci, legumi. Lo yogurt e i formaggi, ricchi di probiotici, insieme alla fibre dei prebiotici, sono utili per migliorare l’assorbimento dei sali minerali e delle vitamine, con effetti positivi sulle ossa.
- Il secondo punto riguarda l’attività fisica, che dovrebbe essere svolta regolarmente, possibilmente tre volte a settimana. Preferibili le attività aerobiche che non prevedono contatto fisico, come gli esercizi in palestra o il nuoto. Gli esperti del Siot, però, considerano anche il ballo come una valida opzione.
- Per stimolare la produzione di vitamina D, è necessario esporsi al sole. Gli autori del decalogo suggeriscono di restare al sole per 10-20 minuti al giorno, esponendo soprattutto le mani e il viso.
- Qualora, pur seguendo una dieta adeguata ed esponendosi al sole abitualmente, la quantità di vitamina D fosse insufficiente, bisogna assumere degli integratori di questa vitamina.
- Altra regola da seguire consiste nello smettere di fumare. Tra i vari danni provocati dal fumo, ci sono anche gli effetti negativi sul metabolismo dell’osso.
- Oltre al fumo, anche l’alcol non è molto salutare per le ossa. In questo caso, però, va sottolineato che un bicchiere di vino al giorno non è considerato dannoso, anzi può persino rallentare il turnover osseo, riducendo il riassorbimento. È invece opportuno evitare gli eccessi, che possono danneggiare gli osteoblasti e interferire con l’assunzione del calcio nel tratto gastrointestinale.
- Altra avvertenza degli esperti riguarda le patologie come il diabete e l’insufficienza renale, che vanno prevenute e curate in quanto, oltre agli altri sintomi, determinano anche una maggiore fragilità ossea.
- Attenzione alle cadute, causa principale delle fratture. Dunque, bisogna sempre essere cauti quando si usano le scale, si cammina su tappeti o pavimenti scivolosi e si transita in posti con scarsa illuminazione. Suggerite, in particolare, scarpe con suole antiscivolo e tacchi bassi.
- Le persone che sono affette da osteoporosi o che sono state già vittime di fratture dovrebbero sottoporsi a esami del sangue, per escludere la presenza di un’osteoporosi secondaria (dovuta cioè ad altre patologie o all’assunzione di farmaci) e a un esame Dexa del collo del femore e del rachide lombare ogni 2 anni, così da valutare gli effetti della terapia e la progressione della malattia.
- Infine, è essenziale affidarsi alle cure di uno specialista del metabolismo osseo, che potrà seguire il paziente nel suo percorso diagnostico e terapeutico, fornendogli le indicazioni più adeguate alle condizioni individuali, anche in considerazione degli aggiornamenti continui offerti dalla ricerca scientifica.
di Giuseppe Iorio