Fare sport e spegnere la tv per tenere acceso il cervello. Si potrebbero sintetizzare così le conclusioni di uno studio realizzato dai ricercatori del Northern California Institute for Research and Education di San Francisco, in California, coordinato dalla dottoressa Tina D. Hoang e pubblicato sulla rivista scientifica “Jama Psychiatry”.
Gli esperti statunitensi sostengono, infatti, che dedicare troppo tempo alla televisione senza dare il giusto spazio all’attività fisica quando si è giovani possa influire negativamente sulle prestazioni cognitive nel corso dei decenni successivi di vita.
Gli autori dello studio hanno monitorato per 25 anni lo stile di vita e le performance cognitive di un campione costituito da 3247 soggetti di età compresa tra i 18 e i 30 anni.
Le persone coinvolte nella ricerca venivano chiamate a svolgere dei test periodici relativi alla memoria verbale, alle funzioni esecutive (abilità di pianificare e portare a termine dei compiti, creazione di strategie, problem solving) e alla velocità di elaborazione. Contestualmente, i soggetti dovevano compilare dei questionari relativi al proprio stile di vita, che indagavano soprattutto sul tempo trascorso davanti alla tv e sulle attività sportive svolte.
Raccolti tutti i dati utili, i ricercatori li hanno esaminati, confrontando i risultati dei test che misuravano le abilità cognitive di ciascun partecipante con il tempo dedicato alla visione di show televisivi e all’attività fisica.
Dall’analisi dei dati, è emerso che i soggetti più fedeli allo schermo televisivo (almeno 3 ore al giorno di tv), ossia il 10,9% del campione, ottenevano mediamente risultati più modesti nei test.
Ma anche la scarsa attività fisica svolta ha rivelato la sua influenza negativa sulle prestazioni cognitive. Difatti, le persone classificate come sedentarie, ossia il 16,2% del campione, facevano registrare punteggi più bassi nei test svolti.
Infine, la combinazione di poca attività sportiva e molta televisione si rivelava oltremodo deleteria per la prontezza mentale: il 3,3% del campione, classificato come sedentario e teledipendente, era quello che otteneva le prestazioni meno brillanti.
“Abbiamo scoperto”, affermano la dottoressa Hoang e i suoi colleghi, “che bassi livelli di esercizio fisico e un’elevata fruizione televisiva da giovani sono associati a prestazioni cognitive peggiori durante la mezza età. In particolare, questi comportamenti sono correlati a una velocità di elaborazione più lenta e a una peggiore funzione esecutiva, ma non a una ridotta memoria verbale. I partecipanti che avevano tenuto comportamenti meno attivi sono stati anche i soggetti con maggiori probabilità di presentare scarse performance cognitive”.
Gli autori dello studio affermano che, in passato, sono state svolte ricerche che hanno dimostrato come praticare poca attività fisica e guardare molta tv fossero abitudini associate a un più rapido declino cognitivo nelle persone più anziane, ma aggiungono che, sin qui, nessuno studio aveva svolto indagini su quello che accadeva alle persone più giovani che hanno queste due abitudini.
Il prossimo obiettivo dei ricercatori californiani sarà quello di verificare se e come il molto tempo trascorso dai più giovani davanti a uno schermo per giocare coi videogame e per navigare su internet abbia effetti sulle prestazioni cognitive.
In conclusione, abbiamo l’ennesima conferma dell’importanza di una regolare attività fisica e della necessità di non abbandonarsi a uno stile di vita troppo sedentario per il benessere del nostro corpo e, come dimostrato dallo studio appena descritto, anche del nostro cervello.
di Giuseppe Iorio