La Sindrome dell’Ovaio Policistico è una condizione clinica caratterizzata da formazione di cisti ovariche, ciclo mestruale irregolare e produzione eccessiva di ormoni maschili (androgeni), accompagnata da irsutismo (crescita anomala di peli in zone dove sono usualmente assenti) e acne.
Questo disturbo, che colpisce il 5-10% delle donne in età fertile, è una delle più diffuse cause di infertilità e di aborti spontanei durante i primi tre mesi di gravidanza.
Le cause di questa sindrome non sono del tutto chiare, ma i fattori che ne favoriscono l’insorgenza sono rappresentati dalla predisposizione genetica, dalle condizioni di obesità e sovrappeso e dallo sviluppo di insulino-resistenza, che aumenta la produzione di ormoni androgeni e favorisce l’obesità.
Nella terapia di questo disturbo, assume un ruolo chiave l’adozione di un regime dietetico adeguato e il recupero del peso forma, che riducono il rischio di complicanze.
Le donne affette da Sindrome dell’ovaio policistico devono dunque optare per una dieta ipocalorica a basso indice glicemico e per una regolare attività fisica, allo scopo di contrastare l’insulino-resistenza e il peso in eccesso.
I Cibi da Preferire e quelli da Evitare
Per ottenere questi obiettivi, bisogna optare per alimenti a basso indice glicemico, quindi, anzitutto, frutta, verdura e cereali integrali. Quanto alla frutta, è preferibile consumarla con la buccia, dopo averla accuratamente lavata, ed evitare frutti più zuccherini, come uva, banane, fichi e cachi. La verdura dovrebbe essere consumata, sia cruda che cotta, a ogni pasto.
Consigliati, poi, anche i legumi, le carni magre, il pesce, le uova, l’olio extravergine di oliva e la frutta secca.
Quanto a latte e yogurt, è opportuno scegliere quelli scremati o parzialmente scremati.
Per stabilizzare la produzione di insulina nell’organismo, è essenziale un buon apporto di acidi grassi essenziali Omega 3, contenuti soprattutto nel salmone, nelle aringhe, nelle sardine, nello sgombro, nel pesce spada e nel merluzzo. Se l’apporto dietetico di Omega 3 fosse insufficiente, si può far ricorso a degli integratori.
Bisogna invece escludere dalla dieta gli alimenti ad alto indice glicemico, come quelli a base di farine raffinate, dunque sono da preferire il riso, la pasta e il pane integrali.
Vanno eliminati dalla tavola anche gli insaccati con alto contenuto di grassi saturi, come il salame, la mortadella e le salsicce, e i formaggi ricchi di grassi saturi e colesterolo.
Per niente indicati, poi, i dolci contenenti creme, i condimenti grassi come panna, burro e margarina, i cibi fritti, le bevande zuccherate e quelle alcoliche.
Alcune Regole Generali
Per evitare che la quantità di insulina nel sangue possa aumentare, è opportuno evitare di restare a digiuno a lungo. Dunque, tra un pasto e l’altro, è preferibile inserire un piccolo spuntino a base di frutta e verdura o di yogurt bianco.
I pasti devono essere frequenti ma poco abbondanti. Quindi, occorre prestare particolare attenzione alle porzioni, che non devono mai essere eccessive, e alla distribuzione delle calorie nel corso della giornata, a partire da una colazione equilibrata.
Infine, come si diceva, alla dieta va abbinata una regolare attività fisica. Ideali sono la corsa, il nuoto, il cammino e, in generale, tutte le attività aerobiche a bassa intensità e di lunga durata.
di Giuseppe Iorio