Dislessia, la stimolazione cerebrale migliora la capacità di lettura

Si delineano all’orizzonte delle nuove prospettive per quanto riguarda il trattamento della dislessia, il disturbo specifico dell’apprendimento caratterizzato dalla difficoltà di lettura dovuta alla ridotta capacità del soggetto di individuare lettere, sillabe e parole.
Difatti, tramite una micro-stimolazione cerebrale elettrica a bassa intensità, sembra essere possibile migliorare le capacità di lettura dei bambini, e in tempi assai rapidi. Lo stabilisce una serie di test realizzati da un team di studiosi di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Pediatrico “Bambin Gesù” di Roma.


Gli autori dello studio, pubblicato sulla rivista “Restorative, Neurology and Neuroscience” e coordinato dalla dottoressa Deny Menghini, hanno coinvolto in alcuni esperimenti 19 ragazzi di età compresa tra i 10 e 17 anni, affetti da dislessia.
I giovani soggetti sono stati sottoposti a Stimolazione Transcranica a Corrente Diretta (nota con l’acronimo di “tDCS”, che deriva da “transcranial Direct Current Stimulation”). Si tratta di una procedura basata sul passaggio di corrente a basso voltaggio, per nulla invasiva, anzi sostanzialmente non percepibile dal soggetto, che non avverte alcun tipo di sensazione fisica.

Per verificare gli effetti della tecnica sulla capacità di lettura, la sperimentazione è stata condotta in doppio cieco. Tutti i ragazzi erano collegati a un dispositivo per la tDCS, ma solo la metà degli apparecchi era accesa. Nemmeno gli stessi ricercatori erano informati in merito a quali soggetti fossero sottoposti al trattamento (dispositivo acceso) e quali, invece, al placebo (dispositivo spento).
Nel corso della stimolazione, ripetuta tre volte a settimana per 6 settimane, i soggetti eseguivano degli esercizi utili a incrementare la velocità e la fluidità della lettura.


Dopo 6 settimane, i ragazzi sottoposti alla tDCS facevano registrare un considerevole miglioramento nella velocità e nell’accuratezza della lettura, che gli studiosi quantificano nel 60%. Nel gruppo di soggetti collegati al dispositivo spento, invece, non sono state rilevate prestazioni migliori nella lettura.
Secondo gli autori dello studio, il miglioramento nelle doti di lettura ottenuto in un mese e mezzo di trattamento con Stimolazione Transcranica a Corrente Diretta equivale a quello che può essere registrato in un bambino dislessico non sottoposto a terapie in un intero anno.
Peraltro, gli effetti positivi sulla lettura si sono rivelati stabili anche a un mese di distanza, in attesa di valutazioni relative all’efficacia del trattamento nel lungo termine, che sono in corso di svolgimento.

La dottoressa Menghini e i suoi colleghi concludono affermando che questo studio sembra destinato a tracciare un nuovo percorso nell’ambito della riabilitazione della dislessia, dal momento che, affiancando la stimolazione transcranica alla terapia logopedica tradizionale, si potranno ridurre i tempi e i costi dei trattamenti, unitamente al disagio per i giovani pazienti e le loro famiglie.

di Giuseppe Iorio



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