Allergie a Pollini e Muffe, i suggerimenti di alcuni esperti americani

Pollini
Pollini

La maggior parte delle persone accoglie con favore l’arrivo della primavera, stagione in cui le giornate iniziano ad allungarsi, il clima (pur nella sua instabilità) si va mitigando, l’umore, di solito, tende a migliorare, soprattutto per coloro che soffrono della cosiddetta SAD (Seasonal Affective Disorder), la depressione stagionale che si manifesta a partire dall’autunno.
Ci sono, tuttavia, milioni di persone che, pur apprezzando l’idea passeggiare tra prati in fiore, devono fare i conti con difficoltà di respirazione, tosse, starnuti, prurito, arrossamenti, eczemi e irritazioni agli occhi.
Si tratta degli individui affetti da allergie ai pollini, il cui numero cresce di anno in anno (si stimano non meno di 10 milioni di persone alle prese con problemi di questo tipo nel nostro Paese), anche a causa dei cambiamenti climatici in atto, che prolungano progressivamente i periodi di fioritura, e quindi anche i mesi critici per gli allergici.

L’American College of Allergy, Asthma & Immunology (AAAAI), organizzazione professionale medica con sede a Milwaukee, nel Wisconsin, di cui fanno parte migliaia di allergologi e immunologi, ha voluto fornire alcuni consigli alle persone allergiche per consentire loro di ridurre la gravità della sintomatologia e gestire l’allergia nel miglior modo possibile.


Regola n. 1: Consultare uno Specialista

Prima di fornire dei consigli pratici, i membri dell’AAAAI tengono a mettere in evidenza il fatto che non sempre le allergie sono provocate dalla maggiore quantità di pollini presenti nell’aria nel corso dei mesi primaverili. Difatti, molto spesso, l’allergia è determinata da muffe o da altri allergeni.
Dunque, il primo passo da compiere consiste nell’individuare il fattore che scatena la reazione allergica. Ciò vuol dire che, prima di acquistare e iniziare ad assumere farmaci che potrebbero non essere adatti alla propria condizione, è essenziale consultare uno specialista. Rivolgendosi a un allergologo, lo specialista potrà diagnosticare con precisione il tipo di allergia di cui soffre il paziente, prescrivendogli così la terapia più adatta.

Non solo farmaci, c’è anche l’Immunoterapia

Consultare un allergologo è quanto mai opportuno perché, per guarire dalle allergie, non esistono solo i farmaci, che intervengono sui sintomi. Vi è, infatti, anche la possibilità di risolvere il problema alla base, grazie all’immunoterapia, che si basa sulla somministrazione, per via sottocutanea o sublinguale, di estratti dell’allergene che provoca la manifestazione dei sintomi. In questo modo, si possono modificare le risposte fornite dal nostro sistema immunitario, che inizierà a reagire in modo adeguato al contatto con l’allergene.

Come è facilmente intuibile, vi sono notevoli differenze tra immunoterapia e trattamento farmacologico: q quest’ultimo ha effetti temporanei, strettamente connessi alla somministrazione dei medicinali, mentre l’immunoterapia garantisce benefici a lungo termine, a patto di identificare con esattezza l’allergene che scatena la risposta immunitaria.


Alcuni Consigli Pratici

Le norme base presenti nel comunicato dell’AAAAI sono abbastanza semplici e lineari. Gli esperti statunitensi invitano le persone allergiche a tenere chiuse le porte e le finestre, così come i finestrini delle auto, in modo da evitare l’ingresso di pollini e muffe in casa e in auto. L’accorgimento vale soprattutto nelle ore di massima concentrazione di pollini e muffe nell’aria, ossia tra mezzogiorno e la prima parte del pomeriggio.
Durante queste ore, inoltre, è opportuno limitare, per quanto possibile, le uscite. Naturalmente, vi sono impegni di lavoro o di studio inderogabili, che non concedono possibilità di scelta. Ma, ad esempio, se avete desiderio di fare una passeggiata, optate per il mattino o per la sera al posto di uscire nelle ore centrali della giornata.

Dopo aver trascorso del tempo fuori, all’aria aperta, al rientro sarà necessario fare una doccia, lavare i capelli e cambiarsi d’abito, così da evitare quanto più possibile il rischio di contatto con i pollini, che tendono ad attaccarsi a pelle, capelli e vestiti.
Infine, consultate i siti internet che indicano la concentrazione di pollini nei luoghi che intendete visitare, in maniera da poter programmare i vostri viaggi, optando per i periodi per voi più favorevoli.

di Giuseppe Iorio



Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *