È ampiamente risaputo che le nostre condizioni di salute sono influenzate dalla nostra dieta, e che una dieta scorretta può contribuire in modo determinante all’insorgenza di disturbi di varia natura.
E non si tratta solo di patologie che riguardano l’apparato digerente, come, ad esempio, gonfiore addominale, difficoltà di digestione oppure acidità di stomaco. Un regime alimentare poco equilibrato può provocare anche dolori articolari, insonnia, problemi dermatologici e molti altri disturbi.
A sostenerlo, tra gli altri, è il celebre naturopata e osteopata Frank Adamski, secondo il quale la chiave per mantenersi in buona salute va ricercata nella qualità della nostra digestione.
Adamski, infatti, ritiene che, fino a quando gli alimenti ingeriti vengono ben assorbiti, il nostro corpo resta al riparo dal rischio di malesseri vari. I problemi sorgono quando, “come in un sistema idraulico, il tubo si intasa”, con la conseguenza che il transito del cibo, la sua assimilazione e la successiva eliminazione subiscono un rallentamento. In questo caso, “la composizione del sangue si altera e le tossine si accumulano”, creando danni a tutto l’organismo.
E allora, in che modo possiamo assicurarci che la nostra digestione sia sempre ottimale? Quali cibi dobbiamo evitare e quali, invece, preferire?
Il naturopata afferma che non sono i singoli alimenti a nuocere alla digestione e, dunque, alla salute. Il punto nodale è rappresentato dall’associazione tra i vari alimenti. Se consumiamo dei cibi incompatibili tra loro, avvengono dei fenomeni di fermentazione che rallentano il passaggio degli alimenti nel tubo digerente.
Dieta Adamski: Cibi Acidi e Cibi Non Acidi
Il naturopata afferma che esistano due macrocategorie di cibi, ossia quelli acidi e quelli non acidi (una posizione che ricalca l’approccio della tradizione orientale, si veda la Dieta Macrobiotica o la Dieta Taoista).
Tra gli alimenti acidi, vanno annoverati la frutta, le melanzane, i pomodori, i peperoni, la zucca, il miele e lo yogurt. Nella categoria dei cibi non acidi sono invece da includere i carboidrati, la frutta secca, le verdure, il pesce, la carne e i latticini.
Il segreto, secondo il metodo messo a punto da Adamski, sta nell’evitare di consumare, all’interno dello stesso pasto, cibi non complementari. In sostanza, non bisogna mangiare insieme alimenti acidi e non acidi.
In questo modo, si eviteranno problemi di fermentazione, e la nostra digestione resterà funzionale, assicurandoci un buono stato di salute.
Dieta Adamski: Le Dieci Regole
Per dare indicazioni più concrete al lettore, riteniamo utile riportare in sintesi il decalogo di Adamski, che spiega in maniera più dettagliata quali sono gli accoppiamenti gastronomici sconsigliati e quelli indicati.
- La pasta al pomodoro va evitata, dato che il pomodoro è un alimento acido e, in quanto tale, non va accompagnato ai cibi non acidi come i carboidrati. La pasta può essere condita con ragù bianco, con il pesto o con il sugo alla carbonara.
- Discorso analogo vale per la pizza, nel senso che occorre fare a meno di ordinare quella al pomodoro, per i motivi sopra esposti.
- Anche il cappuccino crea problemi, dato che la caffeina compromette la digestione del latte. Il latte va dunque bevuto da solo, a meno che non vi siano problemi di intolleranza.
- Altro problema a colazione è costituito dal classico pane con marmellata. L’accoppiata, secondo i dettami di Adamski, non funziona: il pane è un cibo non acido, mentre la marmellata è un cibo acido, quindi l’assunzione contemporanea dei due alimenti rallenterebbe la digestione. Al posto della marmellata, potete consumare il pane con crema di nocciole o burro.
- Se siete soliti condire la carne o il pesce con il limone, fareste bene a cambiare abitudine. Anche in questo caso, infatti, avremmo il poco salutare abbinamento di un cibo acido, cioè il limone, con cibi non acidi, quali carne e pesce, quindi una portata scarsamente digeribile.
- Una colazione ottimale potrebbe essere rappresentata da miele e yogurt, entrambi cibi acidi, dunque di rapida assimilazione.
- La frutta può essere consumata liberamente, ma c’è un orario preferenziale, ossia il pomeriggio, alle 17 circa, momento nel quale viene digerita con maggiore rapidità.
- Le fibre sono particolarmente importanti all’interno del nostro menù quotidiano, in quanto capaci di favorire lo svuotamento e la pulizia delle pareti intestinali. Se ne possono consumare in abbondanza, a patto di non mangiarle insieme ai cibi acidi.
- Consentito anche il vino, purché sia bevuto con moderazione. Meglio optare per il vino rosso, in quanto i tannini agevolano i processi digestivi.
- Infine, via libera all’olio extravergine di oliva, da consumare crudo, perché lubrifica il tubo digerente.
di Giuseppe Iorio