L’Incontinenza Urinaria è un disturbo particolarmente fastidioso non solo per i suoi riflessi sul piano pragmatico, ma pure su quello psicologico.
L’incapacità di controllare la minzione, difatti, coincide spesso con la sensazione di non essere più padroni di sé stessi, con un senso di vergogna, imbarazzo e inadeguatezza, con una condizione psichica che può compromettere la propria la vita quotidiana e le proprie relazioni sociali.
Non sempre l’incontinenza urinaria viene affrontata con un approccio corretto. Anzi, spesso chi si trova a fronteggiare questo disturbo va alla ricerca disperata di prodotti per mascherare i cattivi odori e si lava in modo ossessivo, andando così a favorire la comparsa di infiammazioni e irritazioni che aggravano la situazione.
Per venire incontro a tutti coloro che devono fare i conti con questo spiacevole problema, la dottoressa Debora Marchiori, specialista in urologia oncologica, fornisce 5 suggerimenti che possono aiutare a gestire meglio l’incontinenza urinaria, a convivere con il disturbo in modo più sereno.
Il primo suggerimento della dottoressa Marchiori è quello di lavarsi spesso, ma senza esagerare.
Difatti, se è vero che la detersione è indispensabile per evitare che l’urina ristagni sulla cute e sulle mucose, lavarsi di continuo può essere controproducente, in quanto si rischia di aggredire lo strato protettivo delle mucose e di favorire le irritazioni provocate dai potenziali allergeni contenuti nei prodotti per l’igiene.
Per trovare un giusto equilibrio, bisognerebbe lavarsi quando ci si sente umidi. Inoltre, è buona norma usare prodotti post detersione capaci di ricreare lo scudo protettivo delle mucose e di esercitare azione antisettica.
Il secondo consiglio della specialista riguarda la scelta del detergente giusto.
Per trovare quello adatto, ci si deve basare su due criteri: la qualità del prodotto e il bilanciamento acido/basico.
Per quanto riguarda la qualità, la dottoressa raccomanda prodotti certificati dalla FDA, che assicurano una ridotta presenza di allergeni.
Per quanto concerne il secondo criterio, sono da preferire i prodotti con ph neutro, così da evitare la proliferazione dei batteri nella vescica, favorita da detergenti troppo basici, e il rischio di irritare le mucose, che aumenta quando si fa uso di prodotti particolarmente acidi.
Fondamentale, poi, è la scelta delle protezioni adeguate.
È necessario optare per prodotti ideati appositamente per l’incontinenza urinaria, realizzati con polimeri superassorbenti e traspiranti che assicurano una rapida assorbenza, così da ridurre il contatto tra pelle e liquidi e, di conseguenza, il ristagno dei batteri.
Da evitare, invece, prodotti come quelli indicati per il ciclo mestruale, oppure protezioni non assorbenti costituite da bende di cotone, che risultano del tutto inefficaci nel contenere le perdite generate da questo disturbo.
Altro suggerimento dell’esperta è quello di cambiare spesso le protezioni.
Per evitare il rischio di infezioni, bisogna regolare la frequenza dei cambi in base all’entità dell’incontinenza e alle attività quotidiane svolte e, ove possibile, far coincidere il cambio delle protezioni con la detersione.
Il quinto e ultimo consiglio della dottoressa Marchiori è rappresentato dall’invito ad adattare le protezioni alle circostanze.
In commercio, sono disponibili prodotti dotati di diverso potere assorbente e forme anatomiche differenti. Dunque, è possibile usare assorbenti meno visibili quando si indossano abiti più leggeri o eleganti e si ha modo di controllare le perdite, come pure optare per modelli più contenitivi se le perdite sono abbondanti, quando non si ha un bagno a propria disposizione, oppure durante l’attività fisica.
di Giuseppe Iorio