Probabilmente conoscete Tony Soprano, il protagonista di una delle serie televisive più celebrate di sempre, un boss italoamericano affetto da ansia, attacchi di panico e depressione e, per questo motivo, in cura presso una psicoanalista.
E magari ricorderete anche che il corpulento personaggio interpretato da James Gandolfini è costretto a consultare in gran segreto lo studio della sua dottoressa per evitare di perdere credibilità presso i membri della sua organizzazione criminale. Perché ammettere di soffrire di una forma di disagio psichico vorrebbe dire, per lui, mostrarsi vulnerabile, debole.
Forse non è un caso che proprio dal New Jersey, stato in cui risiede l’immaginaria famiglia Soprano, arrivi uno studio che mette in evidenza un aspetto abbastanza sorprendente: gli uomini che si ritengono più virili sono particolarmente restii a rivolgersi a un dottore per sottoporsi a cure mediche, e, quando decidono di consultarne uno, tendono a minimizzare i propri sintomi e a scegliere un medico di sesso maschile.
L’esito di questa ricerca desta meraviglia perché, se già il rifiuto di ammettere di avere dei disturbi relativi alla sfera mentale per questioni di “orgoglio” appare decisamente poco saggio, rinunciare a consultare un medico quando si hanno problemi di salute, nella convinzione che un vero uomo non si ammali mai (o magari guarisca da solo), ci pare un atteggiamento decisamente sconsiderato.
Lo studio in questione, pubblicato sulla rivista “Preventive Medicine” e realizzato dalla dottoressa Mary Himmelstein, in collaborazione con la dottoressa Diana Sanchez, rientrava in una serie di approfondimenti riguardanti le differenze tra uomini e donne relativamente al rapporto con le terapie mediche.
Così, le due studiose hanno chiesto a circa 250 uomini di completare un questionario online. Analizzando le risposte, la dottoressa Himmelstein e la dottoressa Sanchez hanno notato che i soggetti con atteggiamenti più mascolini erano più inclini a scegliere un medico del proprio sesso.
In un altro test, è stata valutata la sincerità in merito alle proprie condizioni di salute e ai sintomi avvertiti da 250 studenti maschi sottoposti a degli esami medici. In questo caso, gli uomini con un profilo psicologico da “macho” sono risultati molto più reticenti ad ammettere di avere dei problemi di salute e a parlare con franchezza dei sintomi avvertiti.
Tuttavia, ad onor del vero, va precisato che, in uno studio precedente, sempre a cura delle dottoresse Himmelstein e Sanchez, in cui era stato coinvolto un campione costituito da 500 persone di entrambi i sessi, un fenomeno analogo era stato notato anche nelle signore. Vale a dire che, analizzando le informazioni raccolte, le ricercatrici avevano osservato come le donne che si consideravano più coraggiose e indipendenti fossero più reticenti a rivolgersi a un dottore e ad essere oneste nel descrivere con esattezza i propri sintomi rispetto alle donne che non avevano lo stesso temperamento.
Questo ultimo dato sembrerebbe dunque suggerire che possa essere proprio l’attitudine a ritenersi forti e intraprendenti, attitudine evidentemente più diffusa presso la popolazione di sesso maschile, a indurre le persone a stare alla larga da studi medici e ospedali.
Le autrici della ricerca concludono con un invito diretto a tutti coloro i quali sospettano che una persona di propria conoscenza stia evitando di rivolgersi a un dottore per non apparire debole agli occhi altrui, con il rischio di mettere a repentaglio la propria salute: “L’unico modo per aiutare queste persone consiste nell’incoraggiarle a sottoporsi a regolari esami e a consultare un dottore”.
di Giuseppe Iorio