Se è buona norma verificare la data di scadenza e le modalità di conservazione degli alimenti in qualsiasi periodo dell’anno, nel corso dell’estate occorre essere ancora più cauti rispetto al solito.
Difatti, i mesi estivi sono quelli durante i quali le probabilità di andare incontro a intossicazioni alimentari sono maggiori. Colpa delle temperature esterne più elevate, che favoriscono la proliferazione dei batteri, e della tendenza a consumare più di frequente cibi non cotti, piatti freddi.
Così, il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) ha pensato di mettere a disposizione dei consumatori un decalogo che indica le precauzioni da adottare per mettersi al riparo dal rischio di ingerire alimenti contaminati da microrganismi patogeni, evenienza che determina la comparsa di diarrea, nausea, vomito e febbre.
Il decalogo in questione è stato illustrato dal dottor Francesco Tanasi, Segretario Nazionale del Codacons.
1) Quando siete in un ristorante, in particolare se non si tratta di un locale a voi già noto, diffidate dei cibi freddi che vengono conservati a temperatura ambiente per molto tempo. L’avvertenza diventa ancor più categorica nel caso in cui questi alimenti contengano creme, salse, uova, mascarpone, gelatine e maionese.
2) Controllate attentamente le confezioni dei cibi surgelati. Se notate della brina, è probabile che siano state conservate in modo non ottimale.
3) Se vi accorgete che la confezione di un cibo presenta un rigonfiamento, è opportuno gettarla via. I prodotti freschi, come creme, latte o mascarpone, vanno controllati con estrema cura.
4) Evitate l’acquisto di bottiglie d’acqua o bibite lasciate esposte al sole. Non dimenticate che anche le bibite hanno una data di scadenza, per cui controllatela sempre prima di bere il prodotto.
5) State alla larga da pesce e frutti di mare di provenienza dubbia. Quanto a vongole e cozze, comprate solo quelle contenute in confezioni sigillate, avvolte da una retina di plastica, che recano un’etichetta con indicazioni relative a peso e scadenza. Per quel che riguarda i frutti di mare, rammentate che possono essere conservati per un massimo di 4 giorni in frigo, a una temperatura di 6°. Quanto al pesce, prima dell’acquisto va esaminato sempre l’aspetto generale, l’odore e il colore del prodotto.
6) Meglio evitare l’acquisto di cibi collocati in congelatori particolarmente colmi di prodotti, potrebbero risultare mal conservati. Preferibile acquistare alimenti collocati in freezer con sportelli chiusi (quelli verticali, di solito).
7) I cibi surgelati presentano cristalli di ghiaccio più piccoli rispetto a quelli congelati; quindi, se l’alimento è coperto da cristalli di ghiaccio di grandi dimensioni, è possibile che il prodotto sia stato soggetto a un’interruzione della catena del freddo. Ad esempio, un gelato che appaia non più compatto e cremoso ma simile alla brina dev’essere gettato via.
8) Fate attenzione al rispetto delle regole igieniche da parte dei negozianti: se state comprando del prosciutto, badate che il negoziante non lo tocchi con le mani, ma faccia uso delle apposite palette o pinze. Se siete al bar, verificate che non vi vengano servite bibite prendendo il bicchiere dall’alto.
9) Diffidate dei prodotti deteriorabili venduti da carrettini ambulanti che non dispongono di celle frigorifere adatte a conservare il cibo.
10) Controllate sempre la data di scadenza di qualsiasi cibo.
di Giuseppe Iorio