Melagrana, frutto anti invecchiamento

Melograno
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La Melagrana è un frutto dotato di proprietà benefiche assai ragguardevoli, in quanto l’elevato contenuto di antiossidanti ne fa un valido alleato nella prevenzione di numerose malattie, tra le quali varie forme di tumore e patologie cardiovascolari.
Considerate le straordinarie virtù di questo frutto, non sorprende che, proprio di recente, sia stato scoperto un nuovo effetto positivo per il nostro organismo. Stando alle conclusioni di un gruppo di ricercatori dell’Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna, in Svizzera, la melagrana sembrerebbe in grado di contrastare gli effetti dell’invecchiamento.

Il merito di questa azione anti-age va attribuito a una sostanza chiamata “urolitina A”, non contenuta direttamente nella melagrana, ma prodotta tramite le metabolizzazione del frutto da parte della flora batterica intestinale.


Gli autori dello studio, pubblicato sulla rivista “Nature Medicine”, hanno verificato le proprietà dell’urolitina A su due diverse specie animali.
In un primo test, i ricercatori hanno utilizzato dei vermi del tipo Caenorhabiditis elegans. I vermi appartenenti a questa specie sono ottimali per ricerche su sostanze con effetto anti-invecchiamento perché la loro vita media è molto breve (2-3 settimane, in condizioni di laboratorio), motivo per il quale ogni eventuale incremento della longevità si può notare in modo assai rapido.
Ebbene, gli esemplari di Caenorhabiditis elegans a cui è stata somministrata l’urolitina A hanno visto aumentare del 45% la loro vita media rispetto agli esemplari che non hanno assunto la sostanza.

Benefici sorprendenti si sono registrati anche su alcuni topi. Difatti, i roditori cui è stata somministrata questa sostanza hanno fatto rilevare un notevole incremento della resistenza nel corso degli allenamenti fisici. Questi ultimi sono stati in grado di correre più a lungo (un incremento del 42%) in confronto agli esemplari che non hanno assunto l’urolitina A.

Da cosa dipendono i rilevanti effetti descritti sopra? I ricercatori svizzeri spiegano che l’urolitina A è in grado di favorire il turnover dei mitocondri, le cosiddette “centrali energetiche” delle cellule. Un ricambio che, con l’avanzare dell’età, diventa sempre meno rapido, con la conseguenza che i muscoli perdono progressivamente vigore.
L’urolitina A è l’unica molecola conosciuta in grado di rilanciare questo processo, una sostanza completamente naturale i cui effetti sono potenti e misurabili”, afferma il dottor Patrick Aebischer, uno degli autori dello studio.


Come spiegato, gli studiosi hanno preso in considerazione gli effetti della sostanza solo su modello animale. I test sull’uomo sono ancora in fase di sviluppo, quindi sarà necessario attendere prima di poter stabilire con esattezza se i benefici rilevati su vermi e topi siano validi anche per gli esseri umani.
In ogni caso, i ricercatori hanno creato una start-up con l’obiettivo di mettere a punto un metodo per poter produrre urolitina A da assumere, probabilmente, sotto forma di pillole o integratori.

di Giuseppe Iorio



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