Elemento indispensabile per rendere più freschi e invitanti cocktail e bibite, il ghiaccio riserva insidie che spesso passano inosservate. Molte persone, infatti, sono indotte erroneamente a credere che le basse temperature possano eliminare eventuali agenti patogeni. In realtà, il ghiaccio non uccide i germi, ma li iberna. Di conseguenza, questi ultimi restano pronti a tornare attivi non appena si trovano di nuovo a temperatura ambiente.
Non a caso, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ricorda che il ghiaccio costituisce uno degli alimenti a più alto rischio di contaminazione biologica.
I pericoli derivanti dal consumo di ghiaccio non riguardano solo i viaggiatori che visitano i cosiddetti “Paesi esotici”, ma praticamente chiunque: basta andare a mangiare in un ristorante, sedere al tavolo di un pub, prendere una bevanda al bar o, semplicemente, estrarre dei cubetti di ghiaccio dal proprio freezer.
Uno studio sulla sicurezza del ghiaccio
A proposito delle minacce annidate nei cubetti ghiacciati che usiamo quotidianamente, l’Università degli Studi di Palermo ha recentemente condotto uno studio per condurre esami sul ghiaccio usato da industrie del settore, attività di ristorazione e freezer domestici. I test hanno evidenziato una presenza non trascurabile di entorococchi e di batteri coliformi, che potrebbero causare a chi li ingerisce infezioni gastrointestinali, setticemie e danni al sistema nervoso, in special modo quando si tratta di persone con ridotta capacità di difesa immunitaria, bambini e anziani.
Il Ministero della Salute, in collaborazione con Ice Cube, primo produttore in Italia di ghiaccio alimentare confezionato, e con NFI (Nutrition Foundation of Italy), ha messo a punto una guida per indicare le corrette modalità di preparazione, congelamento e conservazione dell’acqua, in modo tale da ridurre al massimo il rischio di contaminazioni.
La guida, intitolata “Manuale di corretta prassi operativa per la produzione di ghiaccio alimentare”, indica le regole fondamentali per avere dei cubetti di ghiaccio a prova di germi. Di seguito, esponiamo in sintesi le principali indicazioni da seguire per poter utilizzare il vostro ghiaccio in tutta sicurezza.
Il Decalogo
1) In primo luogo, è essenziale la pulizia del vano refrigerante in cui si conservano le vaschette portaghiaccio. Eventuali residui di cibo potrebbero infatti venire a contatto con la superficie del ghiaccio e contaminarlo.
2) Non meno importante è la corretta pulizia delle vaschette. Prima di utilizzarle, occorre lavarle usando del detersivo per piatti.
3) L’acqua va congelata rapidamente, ponendo le vaschette in un vano a una temperatura di -18°.
4) Il ghiaccio va conservato a temperature che non devono superare i -5°/-10°, in modo da scongiurare il rischio di scongelamenti e ricongelamenti, che potrebbero favorire lo sviluppo di microbi.
5) Le vaschette che contengono i cubetti di ghiaccio vanno isolate dagli altri alimenti collocati nel freezer. Per farlo, adoperate fogli di alluminio oppure gli appositi sacchetti.
6) Il ghiaccio non va conservato per più di 4/6 settimane.
7) I cubetti di ghiaccio di una vaschetta vanno usati tutti in una sola occasione. Se avanza del ghiaccio, dovrete disfarvene.
8) Per agevolare la fuoriuscita dei cubetti dalle vaschette, bagnate queste ultime con un po’ di acqua calda.
9) Non usate le mani per prendere il ghiaccio e posizionarlo in bicchieri e vassoi, ma adoperate delle pinze oppure dei cucchiai puliti.
10) Abbiate cura anche della pulizia di eventuali apparecchi utilizzati per tritare il ghiaccio.
di Giuseppe Iorio