Qualsiasi nutrizionista sconsiglierebbe di andare al supermercato quando si è stanchi, nervosi e, soprattutto, affamati. Il rischio, assai concreto, è quello di acquistare cibi più ricchi di calorie, meno salutari.
Oltre che dal buonsenso, questa indicazione è stata confermata anche da ricerche scientifiche, come quella realizzata nel 2013 presso la Cornell University di Ithaca, nello stato di New York (Usa). In quell’occasione, furono coinvolti 68 soggetti adulti, che vennero invitati a fare spese sia a digiuno che dopo un pasto.
I test evidenziarono che le persone a stomaco vuoto tendevano ad acquistare prodotti dotati di un aspetto più invitante ma meno sani, a optare per cibi con contenuto calorico più elevato rispetto a quanto non facessero le persone che avevano già pranzato.
In base all’esito di questi esperimenti, gli autori dello studio suggerivano di preparare con anticipo una lista della spesa e di attenersi in modo fedele alla stessa, così da evitare gli acquisti generati dalla voracità del momento in cui va al supermercato.
La stessa tendenza a scegliere alimenti con un valore calorico più alto si manifesta quando si ordina un pasto e si è piuttosto affamati. Se, invece, il pasto viene ordinato con un certo anticipo rispetto al momento in cui verrà consumato, la tentazione dei peccati di gola risulta meno invincibile.
Lo stabilisce uno studio realizzato dai ricercatori della University of Pennsylvania (Usa) e pubblicato di recente sulla rivista ”Journal of Marketing Research”.
Gli studiosi hanno realizzato tre diversi esperimenti. Nel primo, hanno osservato il comportamento di circa 700 dipendenti che ordinavano il pranzo in un ristorante aziendale. I dipendenti potevano far pervenire il proprio ordine a partire dalle 7 del mattino e poi passare a ritirarlo e consumarlo in un orario compreso tra le 11 e le 14. Analizzando i dati raccolti, gli autori dello studio hanno constatato che minore era il tempo che intercorreva tra l’ordine e il momento in cui si consumava il pranzo, più elevato era il contenuto calorico di quest’ultimo: per ogni ora di attesa in meno tra ordine e consumo, le calorie apportate dal pasto aumentavano di 38 unità.
In un secondo test, i dipendenti sono stati suddivisi in due gruppi: il primo doveva ordinare il pranzo prima delle 10 del mattino, il secondo doveva farlo dopo le 11. Ebbene, i soggetti che ordinavano più tardi, quindi più a ridosso dell’ora di pranzo, si ritrovavano a consumare, in media, un pasto con 30 calorie in più rispetto a quello prescelto da coloro che ordinavano prima.
Nel terzo test, infine, sono stati coinvolti 195 studenti universitari, divisi in due gruppi. I soggetti del primo gruppo dovevano ordinare il pranzo prima delle lezioni, quelli del secondo gruppo dovevano ordinarlo dopo le lezioni. In questo caso, la differenza dell’introito calorico medio tra i pasti ordinati dai due gruppi era ancora più netto: 109 calorie in meno per gli studenti che ordinavano il pranzo molte ore prima di consumarlo.
Dunque, se siete alla ricerca di strategie per perdere dei chili in eccesso e raggiungere il vostro peso forma, le conclusioni di questo studio vi potranno essere utili al vostro prossimo ordine di cibo a domicilio, effettuato online o al telefono. Giocando d’anticipo, i pericoli per il vostro girovita saranno minori.
di Giuseppe Iorio