Ridurre il consumo di proteine di origine animale e incrementare l’apporto di proteine di origine vegetale permette di vivere più lungo. La conferma arriva da uno studio realizzato dai ricercatori del Massachusetts General Hospital e dell’Harvard School of Public Health di Boston, diretto dal dottor Mingyang Song e pubblicato sulla rivista “Jama Internal Medicine”.
Gli studiosi americani hanno preso in esame una serie di dati derivanti da due indagini precedenti, ossia il “Nurses’ Health Study” e l’ “Health Professionals Follow-up Study”. Nel corso di tali studi, erano stati valutati lo stato di salute, lo stile di vita e le abitudini alimentari di oltre 170 mila cittadini degli Stati Uniti, monitorati per ben 32 anni.
Minor rischio di morte per malattie cardiovascolari
L’analisi delle informazioni raccolte ha portato i ricercatori americani a concludere che un maggior consumo di proteine vegetali risultava associato a un rischio di morte più basso per qualsiasi causa, in particolare per problemi di natura cardiovascolare.
Nel dettaglio, per ogni aumento del 3% dell’apporto di proteine vegetali sul totale delle calorie assunte quotidianamente, si registrava una riduzione del pericolo di decesso per tutte le cause pari al 10% e una diminuzione del rischio di morte per malattie cardiovascolari pari al 12%.
Le proteine animali danneggiano chi ha uno stile di vita poco salutare
Per quanto concerne invece il consumo di proteine di origine animale, queste ultime sembrano poter rappresentare un fattore dannoso per la salute soprattutto nel caso in cui lo stile di vita del soggetto non sia particolarmente sano.
Infatti, ogni incremento del 10% dell’apporto di proteine di origine animale era correlato a un aumento del rischio di morte per qualsiasi causa pari al 2% e a un 8% in più relativamente al pericolo di decesso provocato da patologie di tipo cardiovascolare.
Tuttavia, questo supplemento di rischio veniva rilevato solo nei soggetti obesi, nei fumatori, in coloro che bevevano molti alcolici e nelle persone che non praticavano attività fisica. Un dato che sorprende anche gli studiosi. “Ci attendevamo che l’associazione tra rischio di morte e consumo di proteine animali”, dichiara il dottor Song, “fosse più debole nei partecipanti che conducevano uno stile di vita sano, ma non ci aspettavamo che sparisse completamente”.
Le raccomandazioni dietetiche
Gli autori della ricerca sottolineano come il loro lavoro sia stato tra i pochi a valutare le conseguenze sulla salute non solo della quantità totale di proteine consumate, ma anche della scelta delle fonti alimentari dalle quali deriva l’apporto proteico.
Quanto alle raccomandazioni dietetiche, il dottor Song e i colleghi suggeriscono, dunque, di preferire le proteine vegetali a quelli animali. Inoltre, per quanto riguarda le proteine di origine animale, è consigliabile dare la priorità a pollame e pesce, riducendo il consumo di carne rossa.