Molto attenti alle abitudini dei propri bambini in fatto di igiene, sicuri di essere piuttosto scrupolosi circa la pulizia delle proprie mani ma poco disposti a scommettere sull’igiene delle mani altrui. Sono alcune delle caratteristiche degli italiani relativamente al loro rapporto con l’igiene personale, in particolare quello delle mani, che emergono da un’indagine presentata lo scorso Settembre presso l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
L’indagine in questione, denominata “Hygiene Matters 2016”, è stata realizzata dall’azienda SCA in collaborazione con il “Water Supply and Sanitation Collaborative Council” (WSSCC), organizzazione che opera con l’obiettivo di migliorare le condizioni igienico-sanitarie delle popolazioni più svantaggiate.
Tale indagine ha coinvolto 12 mila persone di età compresa tra i 16 e 56 anni, residenti in 12 diversi Paesi (Italia, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, Olanda, Svezia, Russia, Messico, India, Cina e Stati Uniti), intervistate tramite questionari da compilare online.
I motivi di imbarazzo sociale legati all’igiene personale
Tra gli aspetti analizzati dallo studio, troviamo l’indicazione dei principali motivi di imbarazzo relativi all’igiene personale quando ci si trova in compagnia di altre persone. La situazione più scomoda per gli italiani intervistati è rappresentata dall’aver saltato la doccia (88%), seguita dal non aver lavato i denti (87%), dall’avere i capelli sporchi (80%) e dal non aver messo il deodorante (76%). L’eventualità di avere le mani sporche viene indicata come motivo di imbarazzo dal 74% dei nostri connazionali, piazzandosi così al quinto posto della lista, in linea con la media europea (con l’eccezione di spagnoli, olandesi e tedeschi, che invece collocano la pulizia della mani al primo posto della lista).
Per certi versi paradossale, poi, si rivela il giudizio degli italiani sulla corretta frequenza del lavaggio delle mani da parte propria e da parte delle altre persone. Infatti, se quasi tutti gli intervistati (88%) si dichiarano certi di lavarsi le mani ogni giorno per un numero di volte più che sufficiente, più dei tre quarti dei partecipanti (76%) sono scettici in merito alla possibilità che le persone vicine siano egualmente attente all’igiene delle mani.
Per quanto concerne le differenze di genere, pare che le donne italiane siano, in linea di massima, un po’ più attente alla pulizia delle mani rispetto agli uomini: le signore si lavano le mani, in media, 9 volte al giorno; i signori, invece, le lavano 7 volte al dì.
Influenza sulla vita di coppia e attenzione all’igiene dei bambini
In alcuni casi, la scarsa cura della propria igiene personale può diventare un fardello incompatibile con una felice vita di coppia. Sempre con riferimento ai dati riguardanti gli italiani, il 19% degli uomini e il 17% delle donne affermano di aver posto fine a un rapporto sentimentale proprio per una inadeguata attenzione all’igiene personale (in particolare quella intima, ma anche quella delle mani pare avere un certo peso).
Infine, quello italiano sembra essere uno dei popoli più attenti all’igiene delle mani dei propri figli. Il 38% del campione, infatti, ritiene che una corretta pulizia delle mani rappresenti l’aspetto più importante da prendere in considerazione quando si parla di igiene personale dei bambini. Anche più dell’igiene orale, ritenuta invece l’elemento principale cui fare attenzione da parte dei genitori tedeschi, francesi, spagnoli, olandesi e svedesi.
Lavarsi spesso le mani per evitare il rischio di infezioni
Lavarsi le mani più volte al giorno è un’abitudine indispensabile per tenersi al riparo dal rischio di contaminazioni.
Nel corso delle nostre attività quotidiane, manipoliamo svariati oggetti sui quali si annidano microrganismi potenzialmente patogeni. Dunque, per ridurre il rischio di contrarre infezioni, è necessario lavarsi le mani molto spesso. Ad esempio, quando si tocca del cibo, quando si esce dal bagno, quando si rientra in casa dopo essere stati fuori e prima di qualsiasi contatto con bocca, naso e occhi, parti del corpo tramite le quali germi e batteri possono penetrare nel nostro organismo.
di Giuseppe Iorio