L’ora dei pasti influenza il metabolismo

Per perdere peso in modo soddisfacente, non si devono valutare solo le calorie assunte quotidianamente con la dieta, ma anche la distribuzione delle stesse nell’arco della giornata.
La conferma arriva da un gruppo di ricercatori del Pennington Biomedical Research Center, con sede a Baton Rouge, Louisiana (Usa). Infatti, a giudicare dall’esito dei test compiuti dagli studiosi americani, se si riduce la finestra temporale nella quale si consumano i pasti alle sole 6 ore comprese tra le 8 del mattino e le 14 del pomeriggio, i chili in eccesso dovrebbero essere smaltiti in modo più rapido.


Per giungere a questa conclusione, gli autori dello studio, sotto la supervisione della dottoressa Courtney Peterson, hanno reclutato 11 uomini e 11 donne in sovrappeso, con età compresa tra i 20 e i 45 anni.
Per i primi 4 giorni, i partecipanti hanno consumato i pasti secondo orari canonici, vale a dire tra le 8 e le 20. Nei successivi 4 giorni, invece, ai soggetti è stato fatto seguire lo stesso regime dietetico della prima fase, dunque il menù era lo stesso dei primi 4 giorni, ma con i pasti concentrati tra le 8 e le 14.
Durante l’ultima giornata di entrambe le fasi, gli studiosi hanno sottoposto i soggetti a una serie di test metabolici nel corso delle 24 ore, e hanno chiesto loro di indicare i livelli di appetito percepiti.

Confrontando i dati relativi alle due diverse fasi dell’esperimento, la dottoressa Peterson e i suoi colleghi hanno potuto constatare come, nonostante la quantità di calorie degli alimenti consumati nelle due fasi dell’esperimento fosse esattamente la stessa, quando i soggetti potevano mangiare solo tra le 8 e le 14, la quantità di grassi bruciati nel corso della notte era maggiore e l’appetito si manteneva costante nel corso della giornata.
Inoltre, nei partecipanti è stato notato un miglioramento della flessibilità metabolica, ossia della capacità da parte dell’organismo di passare dal metabolismo glucidico a quello lipidico, cioè di ottenere alternativamente energia dai carboidrati e dai grassi.
In sintesi, condensare i pasti nell’arco temporale ristretto scelto dai ricercatori ha consentito ai soggetti di perdere peso.


Gli autori dello studio sottolineano che, per la prima volta, è stato possibile verificare anche negli esseri umani quanto già riscontrato nel corso di alcuni studi precedenti realizzati su modello animale, ossia l’impatto della finestra temporale dei pasti sul metabolismo.
La dottoressa Peterson e i suoi colleghi continueranno a svolgere indagini su orari dei pasti e conseguenze sul metabolismo, in modo tale da poter mettere a punto strategie potenzialmente in grado di prevenire e contrastare i problemi di sovrappeso e obesità.

di Giuseppe Iorio



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